In piena pandemia Bono Vox, leader degli U2, aveva realizzato un brano penato proprio per chi stava vivendo in maniera più critica i momenti del lockdown: “Let your love be known”. Il brano è stato ripreso e riproposto da un coro friulano che ne ha registrata una versione a sostegno di una campagna di raccolta fondi. Il video dell’esibizione è arrivato fino alla band irlandese che ha rilanciato il post: “L’esibizione di Bono – si legge sulla pagina ufficiale degli U2 – ha ispirato un giovane coro italiano, VocinVolo, della città di Udine in Friuli, nel nord-est Italia, a trovare il proprio meraviglioso punto di vista sulla canzone – e a sensibilizzare un’associazione locale che contribuisca a migliorare la vita per le persone con disabilità. Come si dice, un progetto di solidarietà dall’Irlanda al Friuli”.
“Un messaggio di fiducia sul nuovo inizio che ci aspetta – si leggeva invece sotto il posto originale della Confcommercio di Udine -. Trasmesso via video musicale di una cover della più recente canzone firmato da Bono, il leader della leggendaria band irlandese U2. A fare la “regia” è Confcommercio Udine, nell’ambito di un’iniziativa di beneficenza a favore di “FuoriOnda ”, onlus udinese impegnata da anni nell’organizzazione del tempo libero – dai viaggi alle vacanze, dalle gite in giornata ai laboratori creativi – per il benessere psico-fisico delle persone disabili, anche gravi, e delle loro famiglie. La raccolta fondi consentirà di avviare “Ciao, Come Stai?” progetto mirato a permettere ai ragazzi disabili, con adeguati mezzi tecnologici, di uscire dal dramma dell’isolamento gravemente acuito dalle misure restrittive del “lockdown”.
“L’obiettivo – si legge ancora – è di abbattere ulteriori barriere: quelle comunicative. Si pensi all’utilizzo delle comuni chat, dove la persona con disabilità fisica non è in grado di digitare un semplice testo, o alla persona affetta da sordità, impossibilitata ad ascoltare i messaggi audio. Chi volesse dare il proprio contributo all’iniziativa può farlo collegandosi al seguente indirizzo: buonacausa.org”.
Oggi, spiega Katia Mignogna, coordinatrice dell’associazione FuoriOnda, “le vicissitudini del Coronavirus hanno portato la parola sicurezza ad uso comune e quotidiano. Ma la sicurezza, per alcuni dei nostri ragazzi speciali, è da sempre imprescindibile, perché necessitano di assistenza medico/infermieristica e cure continue sia per l’igiene che per la nutrizione. Durante questi mesi di emergenza Covid, ci siamo ulteriormente resi conto della fragilità dei ragazzi e delle loro famiglie e della necessità, oramai impellente, di farli uscire dall’isolamento forzato che li ha costretti ad un’ulteriore e prolungata solitudine”.