Prosegue in commissione Giustizia alla Camera il percorso della proposta di legge contro l’omofobia. E, dopo gli scontri tra maggioranza e opposizione, oggi c’è stato un primo avvicinamento con gli azzurri di Forza Italia. E’ stata infatti trovata un’intesa con Fi sulla cosiddetta “clausola salva idee” alla legge, che recepisce un emendamento presentato dal partito di Silvio Berlusconi. A confermarlo è stato il capogruppo in commissione Enrico Costa all’Ansa. La legge punisce l’istigazione a comportamenti discriminatori o violenti contro le persone omosessuali, ma Forza Italia per evitare qualsiasi equivoco aveva chiesto che si chiarisse che da questo reato fossero escluse le manifestazioni di idee contrarie, ad esempio ai matrimoni gay. Emendamenti simili erano stati presentati anche da Iv, Pd, Lega e Fdi. Il relatore Alessandro Zan ha proposto una formulazione che ritocca leggermente l’emendamento di Fi, ottenendo l’assenso degli “azzurri” in Commissione: “Al fine della presente legge – si legge nella riformulazione – è consentita la libera espressione di convincimenti ed opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee e alla libertà delle scelte”. Costa, interpellato dall’Ansa ha confermato: “Questo testo toglie ogni dubbio ed equivoco sulle finalità della legge”.
In serata Maria Stella Gelmini è intervenuta per ribadire che Forza Italia non ha cambiato idea e rimane la contrarietà generale sul provvedimento. Ma intanto si è aperto un canale di dialogo. Poco dopo si è espresso lo stesso Silvio Berlusconi: “La legge Zan sull’omofobia rappresenta un passo indietro sul piano della libertà d’espressione che un movimento liberale come Forza Italia non può condividere né sostenere”, ha scritto in una nota. E pur riconoscendo il “prezioso lavoro per limitare i danni della nuova disciplina”, ha aggiunto: “Il voto di Forza Italia non potrà che essere contrario. Garantiremo naturalmente – come sempre accade in queste materie – la libertà di coscienza di chi volesse votare in dissenso dal gruppo, ma posizioni individuali, certamente legittime in un grande partito liberale, non costituiscono la linea del nostro Movimento”.
“Si va avanti”, ha commentato la presidente M5s della commissione Giustizia Francesca Businarolo. “Anche se con un piccolo, ma non significativo spostamento sul calendario già previsto, il testo sull’omostranfobia è all’esame della commissione, abbiamo iniziato le votazioni respingendo una parte degli emendamenti soppressivi e accogliendo la riformulazione del cosiddetto Salva idee. Sono soddisfatta per l’accordo raggiunto che consente anche ad alcuni esponenti di Forza Italia di partecipare alla formazione di questo testo, magari altri potrebbero unirsi nel percorso, nonostante il blocco di FdI e Lega sia contrario alla legge. Tuttavia, insisto ad invitare i colleghi dei partiti di opposizione a rivedere il proprio convincimento perché stiamo scrivendo una norma che sarà molto importante nella maturità sociale del Paese”. Così anche il responsabile giustizia dem Walter Verini: “Oggi si è compiuto un importantissimo passo in avanti per dare al Paese una legge civile e umana contro le condotte e i comportamenti istigatori alla discriminazione e violenza omotransfobiche e misogine”. E ha aggiunto: “Il fatto che su questo terreno si sia registrata una importante convergenza tra le forze della maggioranza e i parlamentari di Forza Italia in Giustizia è un fatto di notevole rilievo, anche perché toglie terreno ad atteggiamenti retrivi e inaccettabili da parte di forze estremiste che si oppongono ossessivamente a qualsiasi legge che aiuti questo Paese, nel rispetto della Costituzione, ad essere più civile e più europeo”.
Segnali di apertura sono arrivati dalla deputata Fi Mara Carfagna. “L’intesa raggiunta in commissione Giustizia alla Camera”, si legge in una nota, “rappresenta un positivo passo avanti nel cammino di una legge importante quanto delicata nella sua formulazione. L’approvazione dell’emendamento promosso dal collega Costa di Forza Italia supera le principali perplessità e le tante obiezioni mosse da autorevoli osservatori. Il testo così modificato non introduce un reato di opinione e tutela la libera espressione delle idee e dei valori. Mi auguro che anche altre criticità tuttora contenute nella proposta di legge possano essere esaminate e risolte, nell’obiettivo condiviso di punire le forme di violenza che colpiscono la comunità lgbt”, ha concluso Carfagna.