Società

Trenitalia, i trasporti pubblici per ragazzi devono essere gratis: la lotta per il clima passa anche da qui

Vi racconto questa (poco) edificante storia di come vengono trattati gli utenti del trasporto pubblico in Italia, da Trenitalia e dalla politica. Ricordate la petizione “Bimbi e ragazzi gratis nei treni e nei mezzi pubblici”, lanciata due anni fa e che ottenne 10mila firme in poche settimane?

Ebbene, dopo due anni di attese e vaghe promesse, Trenitalia lancia senza grande pubblicizzazione un’offerta estiva a partire dal 26 giugno 2020, fino al 27 settembre: si chiama Promo junior, vale solo sui regionali, e permette a un bambino dai 4 ai 15 anni di viaggiare gratis per ogni adulto (maggiore di 25 anni) pagante. Ben poca cosa rispetto al diritto di viaggiare gratis per tutti i ragazzi e bambini, ma meglio che niente.

Primo problema: nulla e nessuno ti dice che esiste questa promozione, i bigliettai cascano dal pero, nel sito Trenitalia se cliccate il simbolo “Info” vicino la casella dei ragazzi non compare questa offerta.

Passiamo al secondo ostacolo. Per avere l’offerta devi avere la fortunata coincidenza astrale di avere un numero di ragazzi pari al numero degli adulti (ad esempio, 1 adulto e 1 bambino, 2 adulti e 2 bambini…). Sennò ciccia, l’offerta non compare. Una coincidenza che non sempre in natura accade. Un adulto e due bambini? Niente, l’offerta non compare neppure per un bambino. Un adulto e tre bambini? No cari. Due adulti e tre bambini? Meno che mai. Due adulti e un bambino? Sbagliato ancora, l’offerta non compare neppure per quell’unico bambino.

Ostacoli assurdi, basterebbe un bravo informatico a risolvere la questione. Ma niente, nonostante sia stato segnalato da quasi un mese, Trenitalia non ha fatto nulla. Probabilmente per impedire alla gente di sapere e accedere all’offerta, perché ovviamente è raro che si viaggi in ugual numero di bambini e adulti.

Resta comunque il fatto che questa offerta, così come è stata concepita, penalizza le famiglie con due o più figli o monogenitoriali.

Se quindi volete viaggiare con un numero di bambini diverso dal numero degli adulti, per aggirare il problema – e ottenere l’offerta per almeno un bambino – potreste pensare di fare biglietti separati. E qui viene il terzo (e non ultimo) ostacolo. Mettiamo che siate un adulto e tre ragazzi sotto i 12 anni. Digitate un adulto e un ragazzo, ed eccovi la tanto sospirata offerta Junior. Poi uscite dal server, riaccedete, digitate il biglietto per gli altri ragazzi rimanenti che avranno lo sconto classico della metà. Ma non riuscirete a farlo perché il sistema non permette a due ragazzi minori di 12 anni di viaggiare da soli, e vi farà pagare uno dei ragazzi come un adulto.

Se in preda alla disperazione vi recherete in biglietteria, rischiate (come è successo a me) di perdere il treno. Ad un mese dall’offerta, la povera bigliettaia (che evidentemente aveva fatto ben pochi biglietti tariffa Junior) stava impazzendo. Io che viaggiavo con tre bambini la supplicavo di farmi avere l’offerta Junior almeno per un bambino, ma lei giustamente stramalediceva queste offerte estemporanee e complicate e continuava a brontolare “questo sistema così non funziona”.

Ma veniamo al quarto ostacolo: se viaggiate in Emilia Romagna questa offerta non vale, neppure nella fortunata coincidenza astrale di 1 adulto e 1 bambino. Non vale mai, punto. Perché?
Boh. Nessuno lo sa. Ho avvertito l’assessorato, con mail e telefonate, dal 27 giugno. Ho avvertito Trenitalia Tper facendo da un mese tutti i numeri verdi possibili immaginabili, ho scritto alla Direzione Regionale Trenitalia, ho avvertito tre consigliere regionali (Verdi, Pd e Gruppo Misto), ma solo la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) ha mosso le acque con una interpellanza (che non ha ancora ottenuto risposta).

La segreteria dell’assessorato Corsini, in data 7 luglio, mi rispose con un laconico messaggio: “è un mero errore tecnico” promettendo che lo avrebbero risolto entro il 20 luglio. Siamo al 22 luglio e non c’è verso che l’offerta compaia. Alla mia ennesima telefonata di sollecito, l’assessorato ha sottolineato che devo smetterla di telefonare a destra e manca e devo solo aspettare.

Bene, calmiamoci e aspettiamo. Intanto l’estate passa, l’offerta finisce e abbiamo perso un mese intero di offerta. Macchevuoicchesia?

Si tratta di un errore tecnico che nessuno sa (o vuole?) risolvere da un mese a questa parte, nella regione più ricca d’Italia, che da tempo sbandiera ai quattro venti la gratuità dei mezzi pubblici per bambini e ragazzi (ricordiamolo, era tra le belle promesse di Bonaccini). La lotta al cambiamento climatico parte anche da queste piccole azioni.

In un paese civile i bambini nei treni non dovrebbero mai pagare, almeno fino a 18 anni. Ricordo che all’estero (Germania, Olanda, Svizzera…) i bambini non pagano, o ci sono abbonamenti estremamente vantaggiosi. E’ quindi inconcepibile che in Italia le famiglie siano incentivate a viaggiare in auto (dove i bambini passeggeri non pagano) piuttosto che in treno (dove i bambini dai 4 anni pagano la metà e dai 12 anni pagano intero).

Possibile che Trenitalia, il governo nazionale e le Regioni non sappiano ancora decidersi ad adottare la gratuità di tutti i mezzi pubblici, in tutte le regioni, rendendo le tariffe semplici ed integrate? Per concludere, consiglio a tutti di fare reclamo per la mancata offerta Junior.