“Con intensità diverse mancano da 400 a 800mila pagamenti, alcuni sono più recenti da fare mentre altri sono invece incancreniti”. E’ la stima di Gugliemo Loy, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza Inps, su quante persone stanno ancora attendendo il versamento della cassa integrazione per effetto dei ritardi dovuti al grandissimo numero di aziende che hanno chiesto gli ammortizzatori durante l’emergenza Covid.
Ancora oggi sui numeri non c’è chiarezza, perché stando agli ultimi dati ufficiali dell’istituto – pubblicati giovedì – “sulla base delle domande regolarmente presentate i lavoratori che non hanno ricevuto almeno un pagamento al 20 luglio sono 65.270, per la maggior parte però (58.711) sono domande ricevute nei mesi di giugno e luglio”. E’ probabile però che Loy si riferisca al totale dei lavoratori che attendono anche un solo assegno tra quelli dovuti per i mesi di emergenza pandemica, mentre l’istituto conta solo chi non ha ricevuto nemmeno una mensilità.
“Da qualche settimana non escono dall’istituto Inps i dati completi sulla cassa integrazione, lo dico con chiarezza”, ha aggiunto il segretario Uil che presiede il consiglio di vigilanza. “Arrivano solo i dati su quanti sono stati pagati, cioè il punto finale di un percorso che l’azienda fa quando chiede la cassa integrazione. Questo oblio fa pensare che ci sono ancora una serie di problematiche da risolvere”.
Loy ha anche avvertito che “ci sono circa 120.000 domande nuove, dovute ai nuovi decreti, che sono arrivate in queste settimane e la cui lavorazione, se non è rapida, creerà un doppio problema: il mancato saldo della precedente ondata con quella nuova. Insomma ci sono circa 120.000 domande a ieri che sono adesso giacenti all’istituto”.