Il processo è nato da un’inchiesta della Guardia di finanza che aveva coinvolto diversi politici e funzionari della Regione accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite, abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture e corruzione propria aggravata. Prosciolto il sindaco di Cosenza Occhiuto
L’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e l’ex parlamentare Pd Nicola Adamo sono stati rinviati a giudizio dal gup di Catanzaro. Si è conclusa l’udienza preliminare del processo ‘Passepartout”, nato da un’inchiesta della Guardia di finanza che aveva coinvolto diversi politici e funzionari della Regione Calabria accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite, abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture e corruzione propria aggravata.
Tra questi c’era anche il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che è l’unico imputato per il quale il gup ha disposto il proscioglimento. Su richiesta del procuratore Nicola Gratteri e del pm Vito Valerio, tutti gli altri quindici indagati sono stati rinviati a giudizio. Oltre all’ex governatore Mario Oliverio e all’ex deputato dem Nicola Adamo, il 27 aprile 2021 dovranno comparire davanti al Tribunale di Catanzaro anche l’ex commissario di Sorical Luigi Incarnato, l’attuale dirigente della Protezione civile Fortunato Varone, l’ex dirigente del settore Lavori Pubblici della Regione Luigi Zinno e l’ex direttore generale delle Ferrovie Calabria Giuseppe Lo Feudo.
A processo andranno pure il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Luca Morrone, Pietro Ventura, Rocco Borgia, Antonio Capistro, Giuseppe Trifirò, Santo Marazzita, Giulio Marchi, Armando Latini e Giovanni Forciniti.
Per Mario Oliverio e Nicola Adamo è caduta l’accusa di associazione a delinquere contestata dalla procura all’inizio dell’inchiesta che ha fatto luce su diversi appalti truccati ed alcuni episodi di corruzione.
Al centro dell’indagine, infatti, ci sono i bandi di gara per la costruzione del nuovo ospedale, della metropolitana di superficie e del Museo di Alarico, ma anche il ripristino della tratta ferroviaria turistica della Sila.
Per la costruzione del nuovo ospedale, la politica e la burocrazia regionale avrebbero prima concertato la strategia di partecipazione alla gara d’appalto, “orientando raggruppamenti di imprese interessate in modo da pre-individuare la ‘cordata’ vincitrice’”, e poi avrebbero turbato la procedura aggiudicando lo studio di fattibilità del nosocomio alla società Steam srl.
Appalti e politica secondo i pm andavano a braccetto: l’ex consigliere regionale Luigi Incarnato, infatti, è accusato di traffico di influenze illecite perché, nel febbraio 2016, sfruttando le sue relazioni politiche con molti consiglieri comunali di Cosenza, li avrebbe convinti a dimettersi per fare cadere il sindaco Occhiuto. In cambio si è fatto promettere “incarichi pubblici e istituzionali da Nicola Adamo e Mario Oliverio”.
Incarichi che, secondo la procura, poi sono anche arrivati: la sua “mediazione illecita”, infatti, sarebbe stata ripagata con la nomina a commissario liquidatore della Sorical spa (Società Risorse Idriche Calabresi).
Della partita era anche Luca Morrone, l’ex presidente del Consiglio di Cosenza eletto a gennaio al Consiglio regionale. Per le sue dimissioni dal comune bruzio, Morrone avrebbe accettato la promessa “effettuata da Adamo e Oliverio di ricoprire alternativamente o la carica di vicesindaco in seno alla compagine politica eventualmente vincitrice nelle successive elezioni o comunque un incarico di ingegnere presso la Regione Calabria”.