Nel novembre 2019, Elisa Pilarski stava passeggiando in un boschetto vicino casa con il suo cane Curtis, un American Staffordshire, nella foresta di Reitz, nell’Aisne. Attorno a loro si teneva una battuta autorizzata di caccia al capriolo. A metà pomeriggio la ragazza è stata trovata morta
Elisa è morta sbranata dal suo cane o no? L’”affaire Pilarski”, come lo chiamano molti giornali francesi, dovrebbe avere a breve una svolta. E sarà legata al risultato del Dna di una muta di cani da caccia e da quelli di sua proprietà. Nel novembre 2019, Elisa Pilarski stava passeggiando in un boschetto vicino casa con il suo cane Curtis, un American Staffordshire, nella foresta di Reitz, nell’Aisne. Attorno a loro si teneva una battuta autorizzata di caccia al capriolo. A metà pomeriggio la ragazza è stata trovata morta. Sul suo corpo numerose ferite dovute al morso di cane. Era stato il suo compagno Christophe a giungere per primo sulla macabra scena e a scorgere vicino al corpo della ragazza sia Curtis che diversi cani da caccia.
Per gli inquirenti la soluzione sarebbe dovuta arrivare a giugno 2020 con l’esito del Dna prelevato da 62 cani da caccia presenti nel bosco, da Curtis, ma anche da altri 5 cani che la ragazza possedeva. Un dato quest’ultimo molto curioso, perché l’aver analizzato questo dettaglio potrebbe significare che in quel boschetto fosse presente qualche altra creatura a quattro zampe. Almeno questo è quello che ha raccontato la madre di Elisa ad un quotidiano francese proprio dopo la tragica morte della figlia. La donna aveva spiegato che in una telefonata effettuata a mezzogiorno la figlia le aveva riferito di aver visto “uno strano cane che girava lì attorno”.
Insomma, le stranezze attorno a questa morte sono tante. Anche perché il fidanzato della vittima ha segnalato di essere stato morso da Curtis la sera stessa del ritrovamento, una volta riportato a casa il cane. Bestiola che è stata poi rinchiusa in un canile dove avrebbe tentato di azzannare anche un inserviente. Appunto, tentato. A quanto pare la coppia era un’amante dei cani, perché la ragazza ne aveva altri a casa, o perlomeno di fronte ai cani teneva una certa spregiudicatezza. Ad ogni modo il risultato del Dna rivelerà se i morsi che hanno ucciso Elisa sono di Curtis, dei cani da caccia lì presenti, o di qualche altro animale ad ora sconosciuto.