“Con l’agente di Sottile (Beppe Caschetto, ndr) stavo valutando una soluzione alternativa per lui. Mi è arrivata una lettera dell’avvocato in cui mi si diffidava dallo scegliere. Ma un direttore sceglie“. Un nuovo scenario, una versione dei fatti differente. Il caso Sottile, se così si può definire, si scontra questa volta con le parole di Franco Di Mare che svela la scelta del conduttore di arrivare addirittura alle vie legali. “Mi Manda Raitre è nato con l’esigenza di trovare una figura che rappresentasse i cittadini vessati dal potere. Ed è sempre stata una figura interna, è quello che in Inghilterra chiamano l’ombudsman, il difensore civico. E’ una trasmissione con la mission del servizio pubblico: la Rai manda qualcuno a chiedere conto di un diritto violato. Deve essere un giornalista interno a farlo: in passato Antonio Lubrano, Piero Marrazzo, Andrea Vianello. Ho sostituito Sottile, che non è proprietario di Mi Manda Raitre, con due valentissimi interni Federico Ruffo e Lidia Galiazzo“, spiega in un’intervista al quotidiano Repubblica il direttore di Rai3.
E la linea del nuovo responsabile della terza rete sembra essere chiara: valorizzazione delle risorse interne, da qui la scelta di Ruffo e Galeazzo, e una riduzione dei costi. Già in un articolo del 2017, mai smentito, Prima Comunicazione parlava di un compenso per Sottile di 400 mila euro l’anno, una cifra sicuramente importante per Rai3 e distante dalla linea fornita dall’ad Fabrizio Salini. Cifra che IlFattoQuotidiano.it può confermare. La sua esclusione è finita in Commissione di Vigilanza il 22 luglio 2020 portata dal deputato di Forza Italia Giorgio Mulè e, a sorpresa, dalla Lega attraverso le parole del senatore Giorgio Maria Bergesio. Palinsesti chiusi ma non del tutto e il giornalista, a quanto apprende questo sito, starebbe cercando una ricollocazione in extremis su altre reti. Polemiche di routine, il chi entra e chi esce di ogni stagione. Le parole di Di Mare però, alla luce dell’alternativa proposta e della diffida ricevuta, forniscono ai fatti una nuova luce.
Così la linea del direttore prevede eccezioni, non senza polemiche, ma Di Mare difende l’arrivo dell’esterna Luisella Costamagna alla conduzione di Agorà: “Vanno valorizzati gli interni ma si deve attingere dal mercato esterno se servono fuoriclasse. Costamagna è professionalmente forte ed è una scommessa: è stata tanto al palo e so che farà benissimo”. Gloria Guida, fuori da Le Ragazze, si era detta “dispiaciuta e amareggiata” ma il dirigente spiega la sua decisione: “Dovevamo scegliere tra i tagli lineari – con l’ascia – e quelli mirati. Volete che rientri in un budget inferiore? Allora sono costretto a sfrondare qua e là. Non sono un tagliatore di teste, devo far quadrare i conti. Però ho salvato il programma“.
“L’ex direttore Stefano Coletta aveva avviato la sperimentazione di prodotti nuovi. Col ritorno di Fabio Fazio tutto si ridisegna. In autunno ci sarà Geppi Cucciari nell’access time, poi arriverà Stefano Bollani“, ha spiegato nell’intervista al quotidiano diretto da Molinari soffermandosi poi sul nuovo programma di approfondimento: “Il titolo quinto, che andrà in onda il venerdì sera. perché la domanda ‘chi comanda in questo Paese?’ è cruciale. Racconteremo l’Italia. Abbiamo visto durante l’emergenza Covid-19 a cosa porta la spaccatura tra i governanti: ‘Io apro’, ‘io chiudo’, ‘io prendo il lanciafiamme’. E il premier Conte ha alzato la voce. Ci ritroveremo così in autunno, quando si riaffaccerà il virus e ci saranno le elezioni regionali. Allora il titolo V sarà centrale, col Nord che arranca e il nuovo orgoglio del Sud. Penso a due studi, a Milano e a Napoli, come due conduttrici interne“.