“Un messaggio inadeguato, quello che viene lanciato, con elementi di evidente pericolosità”. Massimo Galli, professore di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Milano ed ex presidente della Società italiana di Malattie Infettive (Simit), stigmatizza come ‘anti-scientifiche’ le posizioni espresse durante l’incontro in Senato ‘Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti’, alla presenza tra gli altri del leader della Lega Matteo Salvini, Vittorio Sgarbi e il tenore Andrea Bocelli. Tutti, in vario modo, hanno parlato di una sostanziale “esagerazione” della pericolosità del virus, ritenendo eccessive, se non inutili, le misure in vigore: dalle mascherine (che in sala molti non avevano) e i saluti con il gomito, definiti dal leader leghista “la fine della specie umana”. Scopo del convegno, scongiurare una proroga dello stato di emergenza per il coronavirus fino al 31 ottobre. Commenta Galli: “Penso che tutto quello che è stato detto non abbia alcuna base dal punto di vista scientifico“.
Il parterre degli ospiti comprendeva filosofi, giornalisti, giuristi e medici: Armando Siri (Lega), tra gli organizzatori, ha parlato di “eccessivo allarmismo“, mentre per Salvini il bollettino quotidiano dei contagi rappresenta un “terrorismo mediatico“, considerando a rischio “la libertà di pensiero: c’è un fronte di chi ha un’idea diversa rispetto al mainstream”. Affermazioni “inadeguate”, rileva Galli, soprattutto perché “nessuno di coloro che si sono espressi ha titolo per dare una opinione di tipo scientifico” sull’andamento dell’epidemia.
Al contrario, avverte, “alla gente bisogna dire chiaramente, ad esempio, che in Israele stanno per richiudere tutto dopo aver riaperto e in Catalogna ci sono problemi enormi. E che anche noi in Italia abbiamo avuto vari focolai nelle ultime settimane che ci indicano che il virus c’è ancora“. Tutto questo, afferma l’esperto, “implica la necessità di avere le debite precauzioni per poter continuare a tenere tutto aperto. Le misure anti-contagio, dalla mascherina al distanziamento alle misure igieniche, vanno ribadite”. Perché quello che “è abbastanza chiaro è che questo virus non si abolisce per decreto. Il virus – afferma – è ancora tra noi”.
Galli ha parlato anche di eventuale seconda ondata della pandemia: “Non sappiamo se ci sarà. Mi auguro che saremo abbastanza capaci di riconoscere la presenza dell’infezione tanto da contenere gli eventuali nuovi focolai, perché solo così non avremo una vera seconda ondata”. Tuttavia, conclude Galli, “nelle prossime settimane e mesi bisognerà mantenere tutte le precauzioni indicate, almeno finché non avremo un segnale molto chiaro di assenza di nuovi casi. Sulla base dei dati scientifici, non posso che consigliare cautela e precauzioni“.