L'enorme mezzo è stato intercettato grazie alle riprese della Maxar Technologies, una società del Colorado specializzata in tecnologia spaziale. I video girati mostrano anche un motoscafo che si avvicina all'imbarcazione che, con l'aiuto di un rimorchiatore, viene portata nello Stretto dal porto iraniano di Bandar Abbas. Nessuna comunicazione, al momento, da Teheran
Una finta portaerei americana piazzata nello Stretto di Hormuz per essere affondata dalle forze di difesa iraniane. È questa, secondo quanto riferito da Sky News, l’idea messa in campo dal governo di Teheran nel tentativo di mettere in scena un finto attacco al mezzo navale statunitense e accrescere così il consenso interno sull’onda delle mai sopite tensioni tra il governo degli ayatollah e l’amministrazione Trump, acuitesi dopo l’uccisione del comandante delle forze Quds, il generale Qasem Soleimani.
L’enorme mezzo è stato intercettato grazie alle riprese della Maxar Technologies, una società del Colorado specializzata in tecnologia spaziale. Dalle immagini satellitari e dalle foto scattate nelle ultime ore, si nota la somiglianza tra l’imbarcazione e le portaerei di classe Nimitz della flotta della Marina americana che generalmente entrano nel Golfo Persico dallo Stretto di Hormuz. I video girati da Maxar mostrano anche un motoscafo che si avvicina all’imbarcazione che, con l’aiuto di un rimorchiatore, viene portata nello Stretto dal porto iraniano di Bandar Abbas.
Ancora nessuna comunicazione, però, dai media statali iraniani in merito alla presenza del mezzo davanti alle coste del Paese, così come da parte dei funzionari della Repubblica Islamica. Ma non sarebbe la prima volta che il regime degli ayatollah ricorre a stratagemmi del genere per cercare consensi all’interno della popolazione: una messa in scena simile è già stata organizzata nel 2015. “Non possiamo parlare di quali vantaggi l’Iran si aspetti di trarre attraverso la costruzione di questo modello, né di quale sarebbe il valore tattico che l’Iran spera di ottenere utilizzando un tale modello in uno scenario di addestramento o di esercitazione”, ha detto la comandante Rebecca Rebarich, una portavoce della quinta flotta della Marina Usa basata nel Bahrain e responsabile del pattugliamento delle acque mediorientali.