Cronaca

Bocelli, Salvini e Sgarbi: chi dobbiamo ringraziare per la disinformazione?

Il 27 luglio, a Roma, nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, è stato realizzato un convegno (dal senatore Armando Siri) intitolato “Covid-19 in Italia, tra informazione, scienza e diritti.” Il convegno ha riunito un buon numero di cosiddetti “negazionisti Covid-19” o persone che negano la pericolosità del virus, e accusano di allarmismo chi sostiene di usare precauzione e comportamenti preventivi come l’uso di mascherine al fine di evitare una possibile seconda ondata.

Oltre a clinici o virologi come Zangrillo, Bassetti, Gismondo, Tarro, De Donno e Clementi, tra i partecipanti c’erano politici come Matteo Salvini e Vittorio Sgarbi, e personaggi famosi come Andrea Bocelli. Che tipo di evidenze e informazioni ha prodotto questo convegno?

Ad altri l’arduo compito di analizzare tutte le posizioni e affermazioni dei partecipanti, anche se qualche idea potremmo già averla: ricordiamo ad esempio le posizioni di alcuni partecipanti che qualche tempo fa paragonavano il coronavirus a una normale influenza o lo consideravano “molto rumore per nulla.” Soffermiamoci invece sulle dichiarazioni di Zangrillo e Bocelli (proprio perché hanno fatto più notizia) e confrontiamole con l’evidenza.

Zangrillo ha ripetuto una posizione già espressa in precedenza dicendo: “Ho detto tempo fa, e lo ribadisco, che dal 31 maggio il virus è clinicamente inesistente.” In realtà, dal 31 maggio a oggi il numero di decessi Covid-19 in Italia è aumentato da 33,340 a 35,107. Un virus “clinicamente inesistente” può uccidere quasi 2mila persone?

La frase di Zangrillo non trova sostegno neppure nei dati a livello mondiale: il numero di decessi causati dal Covid-19 è in aumento, specie in America Latina, negli Stati Uniti e in Africa. E’ l’evidenza a sostegno delle opinioni di Zangrillo davvero inesistente.

Andrea Bocelli ha dichiarato “conosco tanta gente, ma non conosco nessuno che sia andato in terapia intensiva”. Negli ultimi giorni, in Italia, c’erano meno di 50 ricoveri in terapia intensiva, tuttavia tra fine marzo e inizio aprile il numero di persone in terapia intensiva era di oltre 4mila ricoveri. Anche Bocelli ha prodotto una dichiarazione evidence-free.

Forse il titolo più azzeccato del convegno era quindi “Covid-19 in Italia: tra disinformazione, pseudo scienza, e diritto alla bufala”? E chi dovremmo ringraziare per la diffusione di questa disinformazione?

Sono d’accordo con la posizione del gruppo Biologi per la Scienza: “Nel nostro Paese c’è una gravissima carenza di educazione scientifica.” Di più! C’è una gravissima carenza di educazione scientifica in salute pubblica.

“Ho un sogno”: vedere finalmente delle Scuole di Salute Pubblica (in stile anglosassone) in Italia, sistemi d’istruzione universitaria in grado di integrare conoscenze provenienti da tutte le discipline afferenti alla salute pubblica: dalla biologia alla medicina, dalle scienze comportamentali alla sociologia, dell’economia alle scienze politiche. Vorrei anche un corso obbligatorio di epidemiologia sociale, biostatistica e salute pubblica (come per la matematica, fisica, storia, etc.) nelle scuole superiori e perfino per le materie umanistiche. Cosa ne dite?

Tempo fa ho scritto una breve poesia che ho dedicato a tutte le persone che sono decedute a causa del Covid-19. La dedico anche ai partecipanti del convegno del 27 luglio al Senato della Repubblica Italiana e in particolare a Zangrillo:

Parleranno i morti
Sapremo da loro quel che non siamo riusciti a capire
Quanto c’è costato fallire

Parleranno i morti
Non ci chiederanno perché a loro è toccato morire
Se ne andranno in silenzio
Senza colpo ferire