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Meghan Markle “all’inizio era stata accolta come Diana. Poi deve aver scambiato Londra per Mosca”

Antonio Caprarica, quando ormai manca poco all'uscita della biografia Finding Freedom, su Meghan e Harry, intervistato da Huffington Post ha spiegato: "Libertà da che cosa? Per che cosa? Non è chiaro”

Ci siamo. Sta per uscire Finding Freedom, la biografia non autorizzata scritta da Carolyn Durrand e Omid Scobie che dovrebbe raccontare tutti i segreti della “Megxit”, cioè del perché il principe Harry e Meghan hanno “rotto” con la famiglia reale. Antonio Caprarica però non è molto convinto, e intervistato da Huffington Post ha spiegato: “Libertà da che cosa? Per che cosa? Non è chiaro”. Insomma, lo storico corrispondente del Tg1 da Londra non capisce cosa abbia cercato Meghan: “Questi improvvisati biografi le fanno dire che ha rinunciato a tutta la sua vita per la royal family. Ma a cosa ha rinunciato esattamente? A una carriera da starlette hollywoodiana, in cambio di grandi onori e agi? È difficile pensare che rifiutare la carriera di stellina di soap opera in favore del titolo di duchessa rappresenti un grande sacrificio. In cosa consista la vittimizzazione di Meghan, anche leggendo le pagine di questo volume così partigiano, io personalmente non riesco a vederlo. Quale sgarbo può averla ferita così profondamente?”. Le domande aprono a una “critica” non troppo velata alla moglie del principe Harry. “Forse Meghan ha scambiato Londra per Mosca. È a Mosca che lo zar Putin può mettere i giornalisti in galera e impedire che scrivano quello che vogliono – ha aggiunto Caprarica – A Londra hanno inventato la stampa libera. Se la regina avesse mosso anche solo un dito, avrebbe perso la corona. Poi gli attacchi della stampa sono un’altra invenzione di Meghan: all’inizio della sua avventura inglese era stata accolta come la nuova Diana“. Secondo Caprarica di nulla può lamentarsi Meghan, se non che “la sua famiglia sia un disastro” e che tutti abbiano dichiarato cose sconvenienti. Cose che la Sovrana non poteva certo mettere a tacere.