“Dobbiamo presentare i progetti entro il 15 ottobre 2020 in modo da poter aspirare alla possibilità di prefinanziamento del 10% che è stata predisposta appunto per chi li presenta in questa prima finestra temporale”. I tempi sono “strettissimi” per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha presieduto la prima riunione del Ciae, comitato interministeriale per gli affari europei che avvierà il lavoro sulle risorse del Recovery Fund. Proprio per questo “si lavorerà anche ad agosto” e, anzi, “si inizia subito: domani pomeriggio – ha detto – il ministro Amendola ha già convocato la prima riunione dei tecnici del comitato di valutazione con i delegati dei ministri”.
Conte precisa che il primo atto sarà quello della “selezione dei progetti” – soprattutto quelli “che sono più confacenti alle indicazioni del Next generation Eu e al Recovery Fund“ – e che per un piano di questa portata “è giusto il pieno coinvolgimento del Parlamento“. Inoltre “si lavorerà anche ad agosto, abbiamo tempi strettissimi“. Oltre al premier e a tutti i ministri, presenti in video collegamento anche il presidente della Conferenza Stato-Regioni Stefano Bonaccini, il presidente dell’Anci Antonio Decaro, rappresentanti delle province e delle comunità montane.
“Vorrei che tutti a questo tavolo – tutti i ministri e responsabili egli enti locali coinvolti – entrassimo da subito in una prospettiva che è l’unica giusta: dobbiamo affrontare una grande responsabilità, per noi stessi, per il Paese intero che ci guarda e per l’Europa: è una grande sfida – ha detto Conte – . Abbiamo vinto la prima sfida, quella di contribuire come Italia tutti insieme a varare questa svolta – è la prima volta che in Europa si ragiona di debito comune, vengono emessi titoli – ed è evidentemente una grande responsabilità”. Il premier ha proseguito dicendo che “saremo chiamati a risponderne nei confronti di noi stessi, dei nostri figli, delle prossime generazioni, di tutti i cittadini europei”, e che “la puntualità nell’elaborazione del piano è una condizione, una premessa indispensabile per poter accedere a questo piano europeo ma direi che non è sufficiente”. Conte poi aggiunge che l’interlocuzione col Parlamento “sarà sostanziale e non solo formale” e che dunque ci sarà il “pieno coinvolgimento” delle due Camere, “nella consapevolezza che la responsabilità nell’elaborazione dei progetti e nel perseguire il disegno di politica economica e sociale del Paese spetta al governo. Programma di tale portata che è giusto il pieno coinvolgimento del Parlamento. L’interlocuzione sarà sostanziale e non solo formale”.
Il Comitato interministeriale per gli affari europei sarà affiancato, per la gestione dei fondi europei, da una task force tecnica composta dal Comitato tecnico di valutazione – già previsto dal decreto istitutivo del Ciae – e da una cabina di regia parallela, presumibilmente con membri scelti anche dagli enti locali.