“Seconda ondata negli Usa? Qui non siamo ancora usciti dalla prima ondata e siamo veramente nei guai. In Italia, dove invece la curva è scesa, è possibile una seconda ondata. E’ sicuramente uno scenario verosimile, soprattutto quando il clima cambierà e arriverà il freddo in inverno“. Sono le parole di Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive (Niaid) e membro della task force della Casa Bianca, in una intervista rilasciata a Luca Telese e a David Parenzo nella trasmissione “In onda” (La7).
E aggiunge: “In inverno la situazione potrebbe complicarsi. Inevitabilmente potrebbe sovrapporsi la stagione dell’influenza e potremmo assistere a una recrudescenza dei casi. Con il freddo, soprattutto nel Nord Italia, ci sarà la possibilità, ma non l’inevitabilità, di una seconda ondata. Il ritorno del virus è una eventualità concreta“.
L’immunologo, a proposito delle differenti posizioni nel mondo scientifico italiano sul covid, afferma: “Qui negli Usa sono molto pochi a ritenere che il virus si stia contraendo. Il virus non sta sparendo assolutamente. Magari gli Usa si trovassero nella stessa situazione italiana e avessero la vostra stessa diffusione del virus. Saremmo davvero molto lieti di trovarci nel vostro scenario. L’Italia e l’Europa in generale sono stati virtuosi. Magari avessimo agito come voi, l’Italia si è comportata in modo molto virtuoso. E’ sicuramente un modello, è stata una eccellenza per quanto concerne la reazione al virus – continua – Responsabilità dei politici nella situazione del covid negli Usa? No, non è proprio così. La colpa non è dei politici. Il problema è che la cittadinanza negli Usa ha un rapporto combattuto con le misure di sanità pubblica. In molti hanno ignorato il distanziamento sociale e non hanno indossato la mascherina. E’ anche mancata una uniformità di reazione e quindi abbiamo una situazione a macchia di leopardo. La colpa, quindi, non è dei politici, ma della configurazione del paese. Alla gente non piace ascoltare cosa deve fare da parte delle autorità sanitarie ed è un problema”.
Circa il vaccino anti-covid, Fauci spiega: “Non sappiamo esattamente quando arriverà. Dobbiamo verificarne la sicurezza e l’efficacia. Poi deve essere distribuito in tutto il mondo. Siamo moderatamente ottimisti: entro la fine dell’anno e l’inizio del 2021 potrebbe arrivare un vaccino. Ma non c’è nessuna garanzia. Siamo, tuttavia, ottimisti sulla base delle analisi precoci delle fasi precedenti”.