Nonostante l'impatto del Coronavirus, con utili e ricavi in calo, i conti del colosso francese rimangono in ordine con guadagni per 595 milioni di euro. Il numero uno del gruppo ha confermato la tempistica riguardo al matrimonio con l'azienda italoamericana, che secondo lui offrirà "una grande stabilità per i 20-30 anni a venire"
Le nozze Psa-Fca non subiranno ritardi, almeno secondo quanto affermano i protagonisti. Dopo le dichiarazioni di un paio di settimane fa di John Elkann (“Siamo fortemente convinti che la fusione tra Fca e Psa avvenga nel primo trimestre del 2021”), sono arrivate quelle della controparte francese, nella persona del numero uno (anche del futuro gruppo) Carlos Tavares, che nel confermare la tempistica dettata da Elkann ha aggiunto: “Ci stiamo muovendo nei tempi giusti, e siamo pronti a fare tutto quel che ci verrà chiesto dall’Antitrust“.
Il riferimento è nondimeno all’indagine aperta in giugno sulla prossima fusione con il gruppo italoamericano dalla Commissione Europea, preoccupata per una “possibile riduzione della concorrenza nel settore dei van”.
A tale proposito, pur precisando che le due aziende “non sono sotto i riflettori dell’Authority”, Tavares ha spiegato che “la complessità di questo processo è sorprendente. Stiamo producendo centinaia e centinaia di documenti e rimaniamo aperti a ogni discussione”, per fugare i timori dell’Antitrust UE riguardo a un matrimonio le cui sinergie varrebbero 3,7 miliardi di euro all’anno. Stellantis, il nuovo gruppo creato dalla fusione, “sarà una società inclusiva di tutte queste stelle che sono i 14 marchi che la andranno a costituire e che ci consentiranno di coprire tutti i mercati”, ha concluso Tavares.
Ma quali sono le condizioni di salute dei due promessi sposi, in vista del passo decisivo? In attesa di conoscere i risultati della semestrale Fca, venerdì prossimo, Tavares ha provveduto a illustrare quelli di Psa. Che nonostante l’impatto del Covid19, con utili e ricavi diminuiti, rimangono positivi.
In particolare, i primi sei mesi del 2020 si sono chiusi con un utile netto di 595 milioni di euro per i francesi, contro gli 1,237 miliardi incamerati nel primo semestre 2019. Anche i ricavi si sono fermati a 25,12 miliardi di euro, il 34,5% in meno su base annua. La divisione Automotive ha registrato un margine operativo corrente del 3,7%, mentre la situazione finanziaria netta è in positivo di 6,957 miliardi. Una “resilienza” pur nelle avversità, che lo stesso Tavares non ha mancato di sottolineare. Così come, tornando su Psa-Fca, la sua convinta speranza per il futuro: “L’operazione Stellantis offre una grande stabilità per i 20-30 anni a venire”.