Dopo l'addio di Gaetano Quagliariello, Massimo Vittorio Berutti e Paolo Romani, anche un'altra senatrice forzista lascia il gruppo berlusconiano. C'è chi interpreta le ultime fughe dal gruppo come l'ultimo segnale del declino del partito, mentre altri ci vedono dietro una strategia per rendere la formazione ago della bilancia nel caso in cui il governo abbia bisogno di voti a Palazzo Madama
Dopo l’addio dei tre ex fedelissimi di Berlusconi, i senatori Gaetano Quagliariello, Massimo Vittorio Berutti e Paolo Romani, anche la senatrice Sandra Lonardo, in una lettera inviata alla presidente Elisabetta Alberti Casellati, ha ufficializzato l’uscita da Forza Italia e il passaggio al Gruppo Misto: “Signora Presidente, la prego di prendere atto che, da questo momento, lascio il Gruppo di Forza Italia e chiedo di entrare nel Gruppo Misto”, si legge.
La senatrice ha motivato la sua decisione spiegando che “la guida salviniana che si è imposta negli ultimi tempi in questa coalizione è l’esatto contrario del mio stile, del mio modo di pensare, della mia tradizione culturale e politica. Ho provato a resistere fino a quando ho potuto ma, non condividendo più la strategia politica, che determinava soltanto una forma di contrapposizione meramente ideologica, e nonostante le affettuose premure dei colleghi, con i quali ho lavorato in sintonia, che stimo e che lascio malvolentieri, ho deciso di fare questa mia scelta di rinnovata vita politica”. C’è chi interpreta le ultime fughe dal gruppo forzista come l’ultimo segnale del declino del partito fondato da Berlusconi, mentre altri ci vedono dietro una strategia per rendere la formazione di centrodestra ago della bilancia nel caso in cui il governo, che a Palazzo Madama ha una maggioranza risicata, con Italia Viva non sempre in linea con le posizioni di Pd e M5s, abbia bisogno di voti. Un modo, insomma, per rendersi indispensabili dal punto di vista numerico su certi dossier.
“So – prosegue nella sua lettera la moglie di Clemente Mastella – che tutto questo porterà le malelingue e i teologi della moralità politica ad esprimere giudizi ingenerosi nei miei riguardi. Qualcuno avrà certamente da eccepire. Voglio però ricordare che non siamo in presenza soltanto, negli ultimi tempi, dei singoli che scelgono, ma di intere forze politiche. Va ricordato che queste forze politiche, ognuna di loro, ha giocato nel campo elettorale in un modo, comportandosi in maniera diversa alcuni mesi dopo e realizzando finanche formule di governo di convergenza. Nessuno quindi scagli pietre moraliste che rimbalzerebbero facilmente e tornerebbero indietro rispetto a chi le ha lanciate. Posso solo dire, per quanto mi riguarda, che continuerò a fare, con impegno, dedizione e generosità, gli interessi della mia gente, che vedo affaticata, mai come ora, e in attesa di una speranza che tocca alla politica saper dare”.