La polizia, dopo aver arrestato il giovane, ha iniziato a cercare la ragazza, ritrovandola ormai senza vita nel parcheggio di una stazione ferroviaria. Il suo corpo era riverso a terra accanto alla sua auto, segnato dalle oltre 30 coltellate inferte dall'ex fidanzato al collo e allo stomaco
È tornato a casa con gli abiti completamente sporchi di sangue e quando i genitori, esterrefatti, gli hanno chiesto spiegazioni, lui ha risposto: “Ho fatto del male alla mia ragazza“. Al che loro non ci hanno pensato due volte e hanno chiamato la polizia denunciando il figlio. Così Gilbert Newton, 18 anni, è stato arrestato lunedì con l’accusa di aver ucciso la ex fidanzata, la coetanea Morgan McCaffery. È quanto successo nella contea di Montgomery, in Pennsylvania, negli Usa: la polizia, dopo aver arrestato il giovane, ha iniziato a cercare la ragazza, ritrovandola ormai senza vita nel parcheggio di una stazione ferroviaria. Il suo corpo era riverso a terra accanto alla sua auto, segnato dalle oltre 30 coltellate inferte dall’ex fidanzato al collo e allo stomaco.
Sul posto gli agenti hanno ritrovato anche un coltello, presunta arma del delitto: era abbandonato dal lato del passeggero, mentre un altro coltello parzialmente rotto è stato ritrovato a terra, sotto il cadavere della giovane. Secondo quanto ricostruito, la vittima aveva lasciato qualche tempo fa Gilbert Newton perché spaventata dai suoi comportamenti violenti e dalla sua ossessione nei suoi confronti. I due ragazzi litigavano spesso ma Newton sosteneva di amarla e di voler “sistemare le cose”. Oggi è detenuto nel carcere della contea di Montgomery con l’accusa di omicidio.