Gli amici sono degli esseri speciali, persone con le quali si condividono sia i migliori che i peggiori momenti della nostra vita. Ci capiscono, ci supportano e, molto spesso, ci conoscono meglio della nostra famiglia, altre volte ancora diventano la nostra vera famiglia.

Per delle persone così importanti non poteva mancare una giornata celebrativa: il 30 luglio infatti è la Giornata internazionale dell’amicizia”, proclamata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite con l’intento di dimostrare che l’amicizia tra i popoli e gli individui è in grado di generare iniziative di pace.

Etimologicamente, la parola “amico” deriva dal latino amicus che è connesso con “amare”. In effetti l’amicizia è una forma di amore, con delle caratteristiche del tutto diverse da quelle che contraddistinguono l’amore romantico, per i genitori o per gli ideali. Possiamo affermare che l’amicizia è un’interazione tra due o più persone, non imposta ma costruita, senza fini pratici e in cui c’è un reciproco scambio di affetto che però non sfocia nell’amore romantico o nel sesso tra i componenti.

Oltre questa definizione, che definisce l’amicizia nel senso più classico del termine, ne sono state coniate altre, molto recentemente, in cui il termine “amico” assume delle caratteristiche del tutto nuove e, in un certo senso, conformi al linguaggio e alla cultura odierna che sta acquisendo delle sfumature sempre più libere da stereotipie sul sesso e sulle relazioni: stiamo parlando della figura del “trombamico”.

Il termine è ormai in voga da qualche anno, e compare persino nel dizionario Treccani. Differentemente dalla parola “amico”, il “trombamico” indica una persona che non è implicata in una relazione sentimentale ma esclusivamente sessuale. Il termine italiano può sembrare un po’ volgare e assumere i connotati di un turpiloquio, in inglese invece la traduzione sembra molto più dolce: friend with benefits.

Sono state fatte molte ricerche sulle relazioni romantiche e i loro sviluppi, ma poco è stato studiato sulle relazioni occasionali e, in particolar modo, sulle relazioni che si basano sul sesso senza avere un coinvolgimento sentimentale. Un “friend with benefits” è infatti non solo un partner con cui praticare sesso occasionale, ma anche una persona con la quale condividere esclusivamente le esperienze sessuali, senza implicazioni sentimentali.

Rimane comunque del tutto possibile che uno dei due partner si innamori e voglia andare oltre quella che è una relazione basata solo sul sesso. Un’altra caratteristica che distingue le relazioni romantiche o le relazioni amicali dalla “friends with benefits” è la diversa concezione del futuro relazionale: le prime vivono la relazione improntando le energie su progetti futuri insieme, le seconde sono più improntate sul presente poiché non vogliono farsi coinvolgere emotivamente.

Questo tipo di relazioni, seppur improntate sulla spensieratezza dell’esperienza sessuale, presentano non pochi problemi di gestione: le persone che compongono la coppia possono avere obiettivi relazionali discrepanti, chi da una parte spera che il rapporto con il partner sfoci in una relazione romantica vera e propria; chi, invece, vorrebbe che tutto rimanesse così com’è senza alcuna implicazione affettiva.

Queste discrepanze portano a oggettive difficoltà nel mantenere una relazione nel tempo e sono anche il motivo per cui i “friends with benefits” dichiarano di sentirsi meno soddisfatti emotivamente e sessualmente rispetto alle persone che hanno una relazione romantica (Lehmiller, VanderDrift, & Kelly, 2014; Owen & Fincham, 2012).

Tuttavia non ci sono solo aspetti negativi, dopotutto la traduzione inglese lascia intendere che si possono riscontrare alcuni “benefici”: è stato riscontrato, infatti, che i “friends with benefits” hanno accesso a un’attività sessuale relativamente comoda che, in teoria, dovrebbe minimizzare il rischio di incappare nelle problematiche che riscontrano i partner nelle relazioni romantiche – a patto che vengano discusse e approvate le regole emotive, relazionali e sessuali che sottendono la relazione. Proprio a causa della mancata discussione di tali regole, la maggior parte dei partner finisce con il lasciare la relazione e sentirsi emotivamente scoraggiato.

Comprendere e saper affrontare le dinamiche relative ai “friends with benefits” dovrebbe essere un obiettivo importante per gli specialisti che operano nel campo della sessuologia, per il fatto che è un modo di relazionarsi sempre più ricorrente tra i giovani. La formazione di consulenti sessuali esperti in questo campo può aiutare le coppie a trovare il giusto modo di avviare e mantenere una relazione basata sul sesso nel tempo, a patto che questo abbia un riscontro positivo sulla salute sessuale e generale dei partecipanti.

Si ringrazia per la collaborazione il dr. Matteo Agostini

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