Stamattina i segretari di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil, Gilda e Snals non si sono presentati all’appuntamento fissato con il capo dipartimento Giovanna Boda. A convincere i sindacati a chiedere un rinvio della firma del documento è stato l’incontro che si è svolto ieri in viale Trastevere con Marco Bruschi in merito al riparto per le dotazioni organiche per il prossimo anno scolastico
Slitta la firma del protocollo di sicurezza per la ripresa della scuola tra il Ministero dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali. Stamattina i segretari di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil, Gilda e Snals non si sono presentati all’appuntamento fissato con il capo dipartimento Giovanna Boda. A convincere i sindacati a chiedere un rinvio della firma del documento è stato l’incontro che si è svolto ieri in viale Trastevere con Marco Bruschi in merito al riparto per le dotazioni organiche per il prossimo anno scolastico. “Abbiamo bisogno – spiegano le sigle rappresentanti dei lavoratori della scuola – di un quadro di riferimento complessivamente più definito sul versante delle risorse disponibili”. In altre parole i sindacati non si accontentano delle parole di Bruschi.
“Le risorse economiche, pari a circa un miliardo di euro, saranno ripartite – hanno spiegato al Miur – tra gli Uffici scolastici regionali con decreto del ministro dell’Istruzione, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, sulla base di due criteri: il numero degli alunni presenti sul territorio e le richieste avanzate dagli Uffici scolastici regionali che stanno vagliando le esigenze delle scuole”.
Con questi soldi, gli Usr potranno attivare, per l’anno scolastico 2020/2021 ulteriori incarichi temporanei di insegnanti e Ata. Priorità sarà data alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo, con particolare riferimento alla scuola primaria. Una misura che a detta del ministero va anche nella direzione di derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe per evitare la formazione di classi sovraffollate.
Impegni che non hanno soddisfatto i sindacati che temono sorprese dell’ultimo minuto. Le incertezze per Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil, Gilda e Snals, sarebbero troppe: “Il monitoraggio del fabbisogno delle varie istituzioni è ancora in fase di definizione. Sarà un futuro Decreto Interministeriale del ministro dell’Istruzione, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, a prevedere le tabelle di distribuzione delle risorse finanziarie di cui al Decreto Legislativo 34/2020. Inoltre alle scuole saranno probabilmente destinate ulteriori risorse con il “Decreto agosto” al fine di assicurare una regolare attività didattica”.
Non solo. I sindacati sottolineano che “gli aspetti relativi alle prestazioni di lavoro rese nelle modalità a distanza attengono a disciplina di natura contrattuale e devono pertanto essere affrontati in tale ambito”. Il ritorno della dad, soprattutto alle superiori, è destinato stavolta a non passare inosservato: il contratto nazionale non prevede nulla in merito a questo tipo di lavoro ma ora le organizzazioni sindacali chiedono di approfondire la questione.
Resta da capire quindi quando e se si arriverà alla firma del protocollo di sicurezza. Il Ministero avrebbe voluto chiudere la partita oggi per far arrivare il documento sul tavolo dei presidi prima della fine del mese ma a questo punto tutto fa pensare che la sottoscrizione possa arrivare solo nella prima decade di agosto.