Lo sguardo miope degli intelligenti, i Very Serious People (copyright Krugman). Lo sguardo fisso alla contingenza, qui, ora. Eppure, acculturati, non dovrebbero fare fatica a leggere qualche riga in straniero. La linea di pensiero: qui, ora, siamo tutti tranquilli in vacanza, o disoccupati, perché il virus, con tutta evidenza scientifica, e per conoscenza personale à la Bocelli, non c’è più. O se c’è non contagia, o se contagia è di nuovo poco più della solita influenza. “Quindi” non c’è più una emergenza, “quindi” lo stato di emergenza è inutile ed illegittimo, “quindi” la nostra democrazia è a rischio.
La prima parte del ragionamento la svolgono, ad esempio al convegno del Senato, ottimi e rispettabili scienziati, che, comunque, ne sanno più di noi. Altri non sono d’accordo, ma sia. La seconda parte la svolgono sui giornali ottimi e rispettabili costituzionalisti, comunque più competenti di ognuno di noi. La terza diventa polemica politica, dove ognuno è competente per se stesso.
Ma mi pare un ragionamento del miope che ha dimenticato gli occhiali. Che non vede il mondo. Che si ferma alla frontiera. Oltre la quale i casi sono stabilmente sopra i 200mila giornalieri dal 12 luglio e i morti mediamente sui 5000 ogni 24 ore. Non tutti lontani da noi. Il lockdown è tornato a Manchester, si rifanno quarantene al ritorno da vacanze in Spagna. Ci sono quasi mille casi in Germania, più di mille in Francia. Nessuno ha finora trovato spiegazioni che non siano tautologiche. Il virus c’è dove c’è. Uccide dove uccide.
La scienza è tale solo se è predittiva. Nei confronti della diffusione, della contagiosità, della letalità le previsioni hanno fin qui macroscopicamente fallito per sottovalutazione o sopravvalutazione. Che in Italia ci siano pochi casi e pochi morti lo so pure io. Ma perché? Perché il virus sembra sparire qui ed essere attivissimo là? Se qualcuno lo sa non lo ha spiegato a nessuno, a parte un israeliano che ha ipotizzato un ciclo di attività del virus di 70 giorni.
C’è modo di predire dove e quando sarà attivo e pericoloso? Se qualcuno lo sa non lo ha detto a nessuno. In attesa di un vaccino che dovrà bruciare tutti i tempi scientificamente previsti (e non è questa una dichiarazione di assoluta emergenza?) c’è qualcuno in grado di predire, come fu predetto il bosone di Higgs o l’esistenza di Plutone, o la deviazione relativistica della luce che il 24 ottobre in Italia non saremo nella stessa condizione di rischio del 24 marzo, sia pure con mezzi e preparazione nettamente superiori?
E se questo qualcuno non c’è come si fa a dire che l’emergenza è finita? E “quindi”? Almeno Bocelli è un tenorino di grazia, che mi intrattiene con il suo Partirò quando vado in crociera, ma i Very Serious People?