Mille chilometri da percorrere in sei giorni per “ripartire per bene”. Questa la sfida di otto ciclisti varesini che viaggeranno, a partire da sabato 1 agosto, da Varese a Lourdes per raccogliere fondi destinati a comprare dispositivi di protezione individuale per personale e ospiti della Fondazione Renato Piatti, una Onlus varesina che gestisce 15 strutture, tra centri diurni e residenziali, dedicati a “progettare, realizzare e gestire servizi a favore delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e delle loro famiglie”. Una seconda parte del ricavato verrà invece devoluta all’Associazione di padre Damiano Puccini Oui per la vie che aiuta invece i numerosi profughi iracheni e siriani in fuga dalla guerra e ospitati in Libano.
“L’idea è nata in pieno lockdown quando facevamo alcune pedalate sui rulli in collegamento su Zoom”, spiega a ilfattoquotidiano.it Alessandro Locatelli, presidente del gruppo di ciclisti amatoriali newsciclismo.com che ha fatto nascere l’iniziativa. “Ci ponevamo degli obiettivi chilometrici da raggiungere. Quando li raggiungevamo, devolvevamo una cifra prestabilita per l’acquisto di mascherine da donare alla Protezione Civile di Arcisate (Varese) o ad altre associazioni”. L’iniziativa si è quindi estesa coinvolgendo anche la Società Ciclistica Alfredo Binda (che organizza la gara professionistica Tre Valli Varesine) che ha donato mille borracce personalizzate da vendere. Il viaggio – al quale darà il via il sindaco di Varese Davide Galimberti – sarà affrontato da otto cicloamatori: “Ci sarà anche la dottoressa Valentina Mera – spiega Locatelli – che durante il lockdown era impegnata nel reparto Covid del pronto soccorso dell’ospedale principale di Varese”.
Nel gruppo non mancherà il direttore della Fondazione Piatti Michele Imperiali che racconta a ilfattoquotidiano.it: “Sono stati dei mesi durissimi e vogliamo fare questa fatica sperando che dopo la ‘tappa’ durissima dell’epidemia ci sia un miracolo (e in questo senso la scelta di Lourdes è evocativa)”. Imperiali spiega infatti che nel quartiere di San Fermo, a Varese – dove si trova il più grande centro della Onlus –, ci sono stati 28 contagi su 60 ospiti e 6 positivi su 80 operatori. Tre persone sono anche decedute dopo essere state trasportate in ospedale: “Voglio ricordarle a Lourdes anche perché non abbiamo potuto celebrare il loro funerale. Ho fissa in mente l’immagine del colore cinereo del viso di chi viene colpito dal Covid. E – ancora oggi – quando mi comunicano che un ospite ha una febbre sospetta mi viene la pelle d’oca”.
Imperiali testimonia però anche il grande affetto ricevuto: “Abbiamo speso oltre 450.000 euro in dispositivi di protezione. Ma abbiamo anche ricevuto moltissime donazioni e stiamo cercando di accumulare dispositivi in magazzino per essere pronti ad un’eventuale altra situazione emergenziale”. E anche questa nuova iniziativa ha prodotto i primi risultati: “Abbiamo già raccolto 2730 euro (qui il link per donare). Contando 10 euro a chilometro, è come se fossi già al Monginevro”.