“È la decisione più difficile degli ultimi 7 mesi” ma è sostenuta anche dal governo centrale di Pechino. Così la governatrice di Hong Kong Carrie Lam (foto) ha annunciato che le elezioni politiche del 6 settembre saranno rinviate al 5 settembre del 2021 a causa dell’emergenza legata al Covid-19. I contagi nell’ex colonia britannica, ha detto, stanno aumentando, e prospettano una “situazione grave della pandemia“. Già nei giorni scorsi Lam aveva ipotizzato ospedali al collasso in caso di diffusione dei contagi, ma il posticipo delle elezioni a causa della crisi sanitaria dà a Pechino più tempo per normalizzare la situazione dopo l’imposizione sull’ex colonia della legge sulla sicurezza nazionale, che vieta o punisce severamente attività di carattere secessionista o sovversivo, oltre che interferenze straniere.
Solo ieri le autorità locali hanno deciso di estromettere dalla corsa elettorale 12 attivisti pro-democrazia, incluso il leader delle proteste Joshua Wong e il rinvio delle elezioni rappresenta per tutto il movimento un colpo durissimo. Alle elezioni dei consigli distrettuali dello scorso anno l’opposizione aveva infatti stravinto e puntava a bissare il successo a settembre. “La nostra resistenza continuerà e speriamo che il mondo possa resistere con noi in questa battaglia in salita”, ha assicurato Wong in conferenza stampa, dove indossava una maglietta nera con l’emblematica scritta ‘non possono ucciderci tutti’. “Oltre ogni dubbio – ha concluso facendo riferimento alle squalifiche degli attivisti -, è l’era più scandalosa della frode elettorale nella storia di Hong Kong“.
La situazione epidemiologica – Il 30 luglio il Centro per la protezione sanitaria di Hong Kong ha riferito di altri 149 casi, il dato più alto mai registrato dall’inizio dell’emergenza, aggiornando a 3.151 il totale dei contagi. Tra i nuovi casi, 145 sono infezioni trasmesse localmente e quattro sono ‘importate’. È stato il nono giorno consecutivo in cui nell’ex colonia britannica sono stati confermati più di cento casi di Covid-19.