Si chiama Curator Battle e l’ha lanciata ironicamente lo Yorkshire Museum su Twitter postando la foto del “lato B” di una statua romana in marmo. E subito si scatena una battaglia di foto twittate con splendidi e meno splendidi fondoschiena proveniente da altri musei
Una sfida artistico-museale a colpi di culi che farebbe fibrillare Tinto Brass. Si chiama Curator Battle e l’ha lanciata ironicamente lo Yorkshire Museum su Twitter postando la foto del “lato B” di una statua romana in marmo. “Questa statuetta potrebbe aver decorato la casa di uno dei residenti più ricchi di Eboracum (il nome romano dell’attuale York ndr)”, scrivono dalla direzione del museo inglese nel tweet intitolato #BestMuseuemBum, dove “bum” sta per sedere. E subito si scatena una battaglia di foto twittate con splendidi e meno splendidi fondoschiena proveniente da altri musei. Dal museo scozzese di Aberdeen fanno cosa gradita postando due foto. Una di una statuetta egizia di 3500 anni fa e di fianco di un’altra statua peruviana risalente al 1300-1500, anche se tutte e due le statuine sono girate di spalle per mostrare il lato B. Il Mary Rose di Portsmouth ha pubblicato invece il particolare di un’antica incisione di una battaglia medioevale dove un nobilsignore in attesa di ricaricare un cannone dalla cima di un castello si atteggia mostrando un deretano pronunciato e armonioso. Dal museo Muza di Malta si è optato per un Ercole dal sedere marmoreo e sinuoso, mentre dal giapponese Ota Memorial Museum hanno invaso la pagina tweet dello Yorkshire Museum le incisioni di diversi lottatori di sumo con un lato B piuttosto imponente e invasivo. Ma c’è anche chi ha lavorato di fantasia optando per somiglianze, declinazioni, simbologie. Il Design Museum di Gent, in Belgio, ha visto bene di proporre una caffettiera della Philips progettata da Alessandro Mendini per Alessi che fin dal colore rosa carne e da quel taglio centrale vagamente irregolare ricorda i profili posteriori di splendide statue greche. Mentre molti curatori, collezionisti privati, o semplici utenti, hanno lanciato proposte bizzarre ma di classe: mostrando sederini di animali impagliati, impercettibili chiappe di uno splendido pavone, o anche solo della statuina di una mucca in porcellana. Tutti rigorosamente voltati di…spalle. Ridendo e scherzando, però, in pochi giorni lo Yorkshire Museum ha registrato oltre 3mila like e quasi 2mila retweet. Si attende con ansia anche un retweet di Chiara Ferragni dagli Uffizi. Il tema è quello. Tra le gallerie dello splendido museo italiano c’è l’imbarazzo della scelta.