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Lombardia, Fontana diserta la festa della Lega in Romagna: “Ho avuto un infortunio. Non mollo, voglio onorare impegno fino a fine mandato”

“Avrei voluto essere presente perché la cosa mi avrebbe aiutato e dato tanta forza in più. Purtroppo ho avuto un piccolo infortunio, ma vi tranquillizzo: niente di grave. Quindi, dai tanti che magari speravano qualcosa che potesse mettermi in un angolo, si allontani ogni speranza. Io mi riprendo e lunedì sarò già in Regione a ricominciare a lottare per la nostra grande Lombardia”. Esordisce così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che venerdì 31 luglio si è collegato via skype con la festa della Lega a Cervia: “Avrei voluto essere presente, ma ho avuto un piccolo infortunio” ha detto, salutando i militanti.

Io continuerò a combattere per la Lombardia – continua – Se qualcuno pensa, si illude, immagina che io possa mollare, non ha capito niente. Non sono certo queste le ragioni che mi possono fare allontanare dall’impegno che mi sono preso con i lombardi e che voglio onorare fino alla fine del mio mandato. Di lavoro ce n’è tanto, ne abbiamo fatto e lo stiamo facendo. Stiamo ottenendo ottimi risultati con l’uscita dal covid. Grazie alla nostra determinazione, oggi non siamo tra le regioni peggiori d’Italia”.

E aggiunge: “Stiamo facendo un grande lavoro di ripresa economica della nostra Lombardia. E con soldi veri, non coi soldi finti di cui parla lo Stato. I nostri soldi sono risorse vere. Faremo ripartire la nostra economia, ma i lombardi, come i romagnoli, non sono persone che hanno bisogno di stimoli. Sanno loro quello che devono fare: se c’è un problema, lo affrontano e lo superano. Adesso dobbiamo ricominciare a parlare anche di autonomia, di quella sacrosanta richiesta, che non è una concessione che ci deve fare lo Stato, ma è un diritto derivante dalla Costituzione e da un referendum – chiosa – Da domani mattina ricominceremo a lavorare sull’autonomia. Il governo ha sospeso in questo momento ogni forma di democrazia e ogni passaggio parlamentare con la dichiarazione dello stato di necessità. Ma noi non ci dimentichiamo che dobbiamo ricominciare a parlare degli argomenti che possono portare alla modifica delle condizioni dei nostri territori”.