L’incentivo fino a 500 euro per chi trascorrerà le proprie ferie all'interno delle strutture ricettive italiane è stato introdotto dal governo per rilanciare il turismo. Il titolare del dicastero: "Già immessi nel settore oltre 60 milioni di euro". A livello nazionale sono circa 10mila le strutture dove è già stato possibile spendere il bonus, valido fino a fine anno
Il bonus vacanze pensato dal governo per rilanciare il turismo italiano, colpito dalla pandemia di coronavirus, è già stato ottenuto da più di un milione di famiglie. L’incentivo fino a 500 euro per chi trascorrerà le proprie ferie all’interno delle strutture ricettive italiane è stato introdotto con il decreto Rilancio e dallo scorso primo luglio è possibile fare richiesta attraverso l’app IO. Festeggia il ministro per il Turismo, Dario Franceschini: “Superato il milione di bonus vacanze erogati e continuano ad aumentare le strutture ricettive che aderiscono a questa importante iniziativa che supporta il turismo e la spesa delle famiglie a reddito medio basso”. Franceschini aggiunge che ad oggi “sono oltre 140mila le famiglie che hanno già speso i bonus in circa 10mila strutture, immettendo così nel settore turistico oltre 60 milioni di euro“.
Il bonus vacanze è spendibile fino al 31 dicembre 2020 e possono richiederlo soltanto coloro che hanno un reddito Isee inferiore ai 40mila euro. Nello specifico, l’importo stabilito è di 150 euro per le famiglie con un solo componente, 300 euro per le coppie e 500 per i nuclei composti da almeno tre persone. “I numeri sono in crescita – assicura il ministro – dopo solo un mese dall’entrata in vigore sono più di un milione i bonus vacanze ottenuti, per un valore economico pari a 450 milioni di euro“. La misura era stata criticata dall’opposizione e anche dagli stessi albergatori, a cui si chiede di anticipare i soldi.
Ora però, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate riportati dal Mibact, a livello nazionale sono circa 10mila le strutture dove è già stato possibile spendere i bonus e, in questo primo mese, ciascuna di esse ha ospitato mediamente 11 nuclei familiari. A livello territoriale, il podio per numero di strutture aderenti vede in testa l’Emilia-Romagna (13% del totale), a seguire il Trentino-Alto Adige (9%) e la Toscana (7%). I dati evidenziano inoltre che le famiglie stanno decidendo dove trascorrere le vacanze anche in funzione della presenza sui territori di alberghi, campeggi e bed&breakfast che aderiscono all’iniziativa. Le prime tre regioni in cui si sono concentrate le spese sono l’Emilia Romagna, la Puglia e la Toscana dove, nell’insieme, è stato utilizzato più di un terzo dei bonus erogati. In particolare, in Emilia-Romagna è stato speso il 16% dei bonus per un valore di più di 9,5 milioni di euro, in Puglia il 10% per un valore di oltre 6 milioni di euro, in Toscana circa il 7% per un valore di più di 4 milioni di euro.