Immunità di gregge per i giovani in modo di arrivare a settembre con una epidemia più gestibile. Per il professor Eric Caumes, primario di Infettivologia dell’ospedale parigino Pitié-Salpetrière, è ora di cambiare strategia per la lotta al Covid 19 “prima di andare a sbattere”. Caumes pensa a una sorta di strategia preventiva per i ragazzi che potrebbero contaminarsi durante l’estate evitando i contatti con i familiari. Ma arrivando alla riapertura delle scuole già immunizzati. Una proposta che crea dibattito sui social: con chi pensa che sia una pessima idea e chi invece la trova di buon senso. In Francia sabato sono stati registrati 1.600 casi di coronavirus, la cifra più alta registrata dalla fine di aprile e il trend ormai da tre settimane è in ascesa. Sono 157 i focolai che le autorità sanitarie di Parigi hanno attribuito per il 21 per cento ai ricongiungimenti delle famiglie per le vacanze e ad “assembramenti pubblici o privati” come matrimoni ed eventi vari. Ma il dato che preoccupa gli epidemiologi è l’aumento di casi asintomatici che nella settimana dal 20 al 26 maggio era il 51 per cento del totale. Tradotto, necessità di tamponi a tappeto e al buio per scovare i positivi che possono diffondere inconsapevolmente il contagio, come ha spiegato a Le Monde Jean-François Delfraissy, presidente del Comitato scientifico che affianca il governo francese nella crisi del Covid.

Il professor Caumes spiega che ormai il virus “circola in diversi luoghi” del paese, 19 dipartimenti, “probabilmente a causa delle vacanze che ne hanno favorito la propagazione nelle zone turistiche. Le autorità, purtroppo – ammette – non riescono più a controllare certi focolai. Esploderà in diversi punti contemporaneamente“. Per lui, la rapidità di reazione delle strutture sanitarie nell’effettuare test è insufficiente: “il problema è che corriamo sempre dietro all’epidemia invece di anticiparla. Questo virus è chiaramente troppo intelligente per gli europei, a parte i tedeschi“. Il problema dell’alto numero di giovani contaminati in quest’ultimo periodo è “delicato” per il prof. Caumes: “Non possiamo imporre loro la mascherina ovunque e vietare di riunirsi, soprattutto in piena estate. Forse non sarà politicamente corretto, ma io sono sempre più convinto che bisogna lasciare che si contaminino fra loro, a condizione che non abbiano contatti con i genitori e i nonni. Altrimenti i giovani saranno un serbatoio di contaminazione e ci ritroveremo con un’epidemia ingestibile. Lasciandoli che si contaminino fra loro, parteciperanno all’immunità di gregge e al rientro a scuola sarà più efficace nelle scuole e nelle università, anche se ciò avrà delle conseguenze. Anche i giovani possono avere forme gravi”.

La Francia, oltre ad aver focolai identificati, ha registrato casi di positivi al Covid-19 che pare non abbiano avuto contatti con altri portatori del virus. Una sorta di mistero che sembra emergere nelle ultime settimane nell’Alta Garonna, la regione di Tolosa, nel sud-est della Francia, una zona finora relativamente risparmiata dal virus.
Nel quadro generale di un aumento dei contagi a Tolosa e dintorni, è emersa – spiega il quotidiano locale La Depeche du Midi – la vicenda inedita dei cosiddetti “casi isolati”.

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