E se Natalie Oliveros (alias Savanna Samson) superasse in bellezza Edwige Fenech? Le fidanzate, moglie, o semplici compagnie di Ceo e presidenti della Ferrari si fanno notare ovviamente più dei loro uomini. Lo ha ricordato in un articolo, lustrandosi gli occhi, un giornalista del Corriere della Sera nel descrivere una serata di gala nel senese, a Montalcino. “Quando Natalie Oliveros arriva alla serata di gala a Montalcino, i 450 attovagliati ammutoliscono. Tubino nero, trucco da star, capelli biondi e tatuaggi. Il più lezioso è una farfalla dietro l’orecchio destro”. Il giornalista descrive con un trasporto che nemmeno una SF90 proprio l’attuale compagna del Ceo Ferrari, e presidente di Philiph Morris, Louis Camilleri.
La Oliveros, 52 anni, originaria dello stato di New York, è stata una delle più importanti pornostar dei primi anni Duemila con il nome d’arte di Savanna Samson (si dice sia una citazione biblica – Sansone – in onore delle origini cattoliche della sua famiglia). Esordio bomba assieme a Rocco Siffredi e subito attrice di punta della Vivid Entertainment, una delle produzioni hard Usa tra le più quotate, specializzata soprattutto in maggiorate. E quando diciamo di punta, parliamo dell’icona più cliccata sul sito web Vivid, ovvero una splendida bionda che con la sua foto in castigata lingerie fiorata è persino davanti al monumento internazionale Jenna Jameson. Come se non bastasse Natalie/Savanna, da quando nel 2011 ha rilevato per parecchi dollari la tenuta/vigneto La Fiorita, ha pensato di rinnovare la produzione facendo toccare alle proprie varianti di Brunello le vette delle recensioni enologiche, ma anche di apparire ad ogni pagina del sito web aziendale mentre al tramonto, in calzoncini corti, salopette e stivaloni attraversa le vigne, soppesa gli acini nei grappoli ancora appesi, e infine ne annusa le future potenzialità.
Il giornalista del Corriere nella breve intervista chiede alla Oliveros se lei e Camilleri sono soci alla Fiorita, e lei risponde ammiccando al partner presente vicino a lei che lui è il suo partner “silenzioso”. Anche la nascita del progetto La Fiorita viene affrontato: “Nasce con tre amici, l’enologo Roberto Cipresso e altri due investitori nel 1992, a Castelnuovo dell’Abate, partendo da un vigneto di mezzo ettaro. Nel 2011 gli investitori hanno lasciato, io sono rimasta” – ha spiegato l’ex pornostar confermando che è spesso tra i filari – “l’anno scorso ho seguito anche l’imbottigliamento con mio figlio Luchino (il nome è un omaggio a Visconti) che però vuole diventare regista e studierà a New York”.
Natalie/Savanna sottolinea con piacere che diverse volte le capita, durante le fiere, di essere avvicinata da curiosi che chiedono un selfie in onore delle antiche, turbolenti e sinuose visioni Vivid. Sono oramai nove gli anni passati dall’addio definitivo al mondo del porno. Anche se l’esordio recitativo nel 2000, nato per scommessa con il fidanzato dell’epoca, Daniel Oliveros, colui che rinfocolò in lei anche l’amore del vino, fu epocale. Natalie spedì una letterina a Rocco Siffredi dove anelava la sua conoscenza e la sua frequentazione. Una di quelle situazioni che fanno andare su di giri il nostro amico Rocco, tanto che Rocco meets an american angel in Paris diventa uno dei successi dell’anno nel mondo del porno e finisce a premio nei prestigiosi AVN Awards. Solo che da quel momento in avanti per Natalie/Savanna è solo discesa.
Diventa una pornostar popolarissima, uscendo e rientrando continuamente dal ruolo di sogno erotico per milioni di pornomani, anche grazie alla partecipazione all’Howard Stern Show. L’apice della carriera porno arriva con il remake di un classico dell’hard, The devil in Miss Jones nel 2005. 250mila dollari di budget – si dice il film più costoso della storia del porno – con Savanna Samson e Jenna Jameson insieme in scena, e Savanna protagonista nel ruolo di Miss Jones, con rivalità a mille tra le due modello Bette Davis e Joan Crawford. Insomma un vero e proprio mito delle luci rosse anni duemila oggi in vetta alla produzione di Brunello con la sua etichetta. Una curiosità: uno dei primi vini prodotti da La Fiorita versione Samson fu il Sogno Uno derivante dalla miscela delle uve Cesanese, Montepulciano e Sangiovese