È solo il primo agosto e già divampa la polemica sul Festival di Sanremo 2020. Prematuro? Forse sì, ma l’Ariston, si sa, attira sempre e da sempre dibattiti e questioni tra le più varie. Di fatto a qualche minuto dalla pubblicazione del nuovo regolamento che riguarda Sanremo Giovani 2020, è stata diramata una comunicazione di Enzo Mazza, presidente della Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana) che attacca la Rai e l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini: “La Rai comincia malissimo”. Procediamo con ordine.
Nella mattinata del primo agosto viene diramato il nuovo regolamento di Sanremo Giovani 2020: “Tra le novità 5 seconde serate su Rai1 per la selezione dei 10 finalisti” è il titolo principale per la presentazione del nuovo corso. In sostanza è uno sviluppo ed evoluzione di quanto già avviato dall’ex direttore artistico Claudio Baglioni nel 2018 con 4 puntate pomeridiane – in coda a La vita in diretta e prima de L’Eredità – e 2 prime serate, dedicate ai giovani del Festival. Quest’anno si abbassa, intanto, il limite di età da 36 a 33 anni e dal 29 ottobre, in seconda serata su Rai Uno, fino al 26 novembre andrà in onda “AmaSanremo” che selezionerà i dieci che andranno sul palco della finalissima, in prima serata il 17 dicembre. Nella serata le 10 giovani promesse selezionate passeranno a 6, gli altri 2 posti saranno assegnati attraverso le selezioni di Area Sanremo. Quindi in totale i partecipanti di Sanremo Giovani 2020 all’Ariston saranno 8.
Non è un caso che sia stato pubblicato il regolamento il 1 agosto. “Sarà l’edizione numero 70 più uno, un numero che ritorna. – ha dichiarato il direttore artistico e conduttore della kermesse Amadeus -. Mi piace svelare il regolamento di Sanremo Giovani proprio il 1 agosto. Prende così il via ufficialmente il Festival di Sanremo 2020, edizione della rinascita dopo il Coronavirus. Dal 1 settembre al 1 ottobre accetteremo le candidature per cercare una voce che resterà nel tempo. Ci saranno momenti unici e con numeri uno, ovviamente su Rai1. Uno, il numero perfetto”.
Passa qualche minuto ed Enzo Mazza, presidente della Federazione dell’Industria Musicale Italiana affida una comunicazione all’AdnKronos in cui si scaglia contro la Rai e l’amministratore delegato Salini. L’associazione lamenta che la pubblicazione del regolamento sia avvenuta, prima che fossero definiti tutti i dettagli sui diritti delle esibizioni dei cantanti. “Ancora una volta – dice Mazza – la Rai manda il regolamento del festival, dopo aver ignorato le richieste di definire preventivamente la questione dei diritti e delle utilizzazioni dei contenuti al Festival. Siamo al primo di agosto e già le promesse dell’ad Salini di risolvere le criticità sono svanite nel nulla. Come avvio dell’edizione 2021 non c’è che dire, si comincia malissimo“.
A IlFattoQuotidiano.it risulta che le tre associazioni di categoria Fimi, Pmi e Afi hanno incontrato la Rai e Amadeus già venti giorni fa per un confronto, in merito proprio al nuovo regolamento di Sanremo Giovani 2020. Ci risulta che sia stato un confronto su tutte le questioni inerenti alla manifestazione dai diritti appunto già citati, ai costi e rimborsi per sostenere la partecipazione dei giovani nelle cinque seconde serate e la finalissima. Si è parlato quindi dell’organizzazione nel concreto. Spunti importanti soprattutto in un momento di grave crisi economica, dovuta alla pandemia e sotto gli occhi di tutti.
Il regolamento proposto da Amadeus garantisce grande visibilità ai giovani del Festival, che non si limiteranno ad apparire per pochi minuti sul palco dell’Ariston a marzo 2021, ma godranno di un’ampia esposizione televisiva nel corso dell’autunno. Un valore aggiunto importante, dal punto di vista promozionale, in un momento storico difficilissimo in cui versa la discografia e lo spettacolo tutto. Una maggiore visibilità corrisponde anche ai costi che dovranno sostenere le case discografiche per far partecipare i giovani, unitamente alla concessione alla Rai stessa e al Festival dei diritti d’immagine relativi alla partecipazione dei cantanti. Insomma, il tempo per riflettere su tutti questi importanti temi potrebbe esserci (siamo ancora ad agosto) e non è detta l’ultima parola. Vedremo nelle prossime settimane cosa accadrà.
PS. Alla lettura di questo articolo il presidente della Fimi Enzo Mazza afferma che nel corso del confronto di cui sopra “nessun discorso su diritti e rimborsi è stato affrontato con l’organizzazione del Festival dato che su tali temi non ha mandato. Chi doveva affrontare questi argomenti non ha convocato le parti come previsto”.