Parla il padre della popstar, nell'occhio del ciclone da qualche anno perché accusato – da diversi fan di Britney, ma anche da alcune celebrities – di aver preso letteralmente possesso della vita della figlia, rinchiudendola in una prigione privata. Jamie Spears ha deciso di prendere di petto il movimento, in attesa della prossima udienza in tribunale del 22 agosto che (forse) chiuderà un capitolo doloroso e difficile della vita di Britney
Jamie Spears prende di petto il movimento #FreeBritney, rappresentato da una parte dei fan della cantante sempre più convinti che la loro beniamina sia prigioniera in una gabbia dorata con il padre e l’entourage che hanno preso pieno possesso della sua gestione per questione economiche.
Jamie, sconvolto dagli attacchi del movimento che lo accusano di esercitare un potere totale sulla figlia, ha definito senza mezzi termini tutta la questione, come racconta il sito Page Six, “una buffonata. Tutti questi teorici della cospirazione non sanno nulla. – dice Jamie – Il mondo non ha idea di come stiano le cose. Spetta al tribunale della California decidere cosa è meglio per mia figlia. Non sono affari di nessun altro. Devo segnalare ogni centesimo speso in tribunale ogni anno. Come diavolo avrei rubato qualcosa a mia figlia?”. L’affermazione di Jamie Spears è in relazione al fatto che – sempre secondo il movimento – lui intaschi migliaia di dollari, sottraendoli alla figlia. “È orribile. Non vogliamo questo tipo di fan. Adoro mia figlia. Adoro tutti i miei figli. Ma questi sono affari nostri”, tuona il signor Spears.
Il movimento continua la sua lotta per “liberare” Britney e conta già l’appoggio di star come Miley Cyrus e Paris Hilton, fino a Chiara Ferragni. “Suo padre non le permette di guidare, tutte le sue chiamate e i suoi messaggi sono monitorati, non le è permesso votare, stare con nessuno o spendere i suoi soldi senza permesso. E se infrange una regola, minaccia di far portare via i suoi figli “, afferma una petizione change.org, con oltre 100.000 firme. L’affidamento del padre si è reso necessario dodici anni fa, quando la cantante ha avuto un crollo nervoso. Ma da allora, nonostante i progressi fatti da Britney, nulla è cambiato fino all’udienza che si terrà il 22 agosto e dovrà mettere la parola fine ad un capitolo, davvero difficile della famiglia Spears.