“Lo Stato c’è per contrastare il fenomeno dei prestanome e delle intestazioni fittizie“. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in visita a Cerignola, in provincia di Foggia, a un bene confiscato alla mafia. Il capo dell’esecutivo ha risposto alla domanda di uno studente sul pericolo che questi beni, anche dopo la confisca, possano tornare in possesso della criminalità organizzata. Con Nicola Morra, Conte ha assicurato un impegno con misure sempre più incisive contro “la longa manus della mafia”. Di fronte alla delegazione di 25 studenti, ha ricordato che Cerignola era la città d’origine di suo padre che “ha da poco compiuto 90 anni”. Poi Conte ha raccontato, in breve, la storia di “riscatto sociale” di suo papà, unico tra nove fratelli a essere riuscito a studiare in università “con grandi sacrifici”.