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Documenti sulla Gregoretti, la Lega smentisce il complotto evocato da Salvini. Ecco perché non aveva ricevuto gli atti da Palazzo Chigi

Il segretario era partito all'attacco del governo, accusandolo di "nascondere qualcosa" perché “magari nelle carte è confermato il ruolo attivo di tutto l'esecutivo”. Invece i documenti richiesti dallo studio legale dell'avvocato Bongiorno erano stati spediti lo scorso 3 luglio, ma a un indirizzo sbagliato. A spiegarlo sono le stessi fonti di partito, che oggi confermano di aver ricevuto tutte le carte

Secondo Matteo Salvini c’era l’intenzione di “nascondere qualcosa”, perché “magari nelle carte è confermato il ruolo attivo di tutto il governo”. Così il leader della Lega solo ieri denunciava il ritardo di Palazzo Chigi nell’inviare gli atti in suo possesso sul caso Gregoretti: in serata era arrivata la smentita dagli uffici della presidenza del Consiglio, spiegando che i documenti richiesti erano stati trasmessi lo scorso 3 luglio. Oggi la soluzione al ‘mistero’: nessun complotto, ma un semplice errore di forma. “Palazzo Chigi aveva spedito il materiale a un indirizzo mail errato“: a smentire le ipotesi paventate da Salvini sono le stesse fonti della Lega. Lo studio legale di Giulia Bongiorno ha ricevuto gli atti solo oggi perché il 3 luglio scorso erano stati inviati a una casella postale sbagliata.

Caso chiuso, quindi. “Niente è stato ricevuto prima di oggi e in particolare nessun documento era arrivato il 3 luglio scorso, come immaginato da indiscrezioni di stampa a proposito della nota a firma del segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa“, riferiscono fonti del Carroccio. “Le comunicazioni ufficiali – spiegano dalla Lega – andrebbero indirizzate alla mail pec giuliabongiorno@ordineavvocatiroma.org“. Lo studio ha anche un indirizzo di segreteria, “che era indicato nella nota con la quale si era avanzata richiesta di copia degli atti (segreteria@studiolegalebongiorno.it). Palazzo Chigi non ha usato la pec ma ha optato per il secondo indirizzo, sbagliandolo”, dicono le fonti, secondo cui i documenti sarebbero stati mandati all’indirizzo segreteria@studiobongiorno.it.

Un errore formale, mentre Salvini già denunciava il rischio di un complotto ai suoi danni sul caso Gregoretti. Il processo contro Matteo Salvini si aprirà il 3 ottobre prossimo a Catania: al leader della Lega è contestato il sequestro di persona per i 131 migranti che rimasero bloccati quattro giorni sulla nave della Marina militare, prima di sbarcare ad Augusta il 31 luglio scorso, quando Salvini era ministro dell’Interno. Un caso simile a quello della nave Open Arms, per cui il Senato ha recentemente autorizzato il processo nei confronti del leghista.