Uno dei due avrebbe confessato l'omicidio. L'arma del delitto è stata ritrovata vicino al fiume Belbo. La vittima, Luciano Amoretti, 76 anni. era stato arrestato con l'accusa di essere stato il basista di una rapina
“Massacrato di botte, fino a ucciderlo”. Due persone sono state arrestate per l’omicidio di Luciano Amoretti, 76 anni, ex gioielliere pregiudicato residente a Sanremo. Ritrovata anche l’arma del delitto: una mazzetta da muratore, che, insieme a due telefoni cellulari fatti a pezzi, era stata gettata vicino al fiume Belbo, nel tratto che attraversa Nizza Monferrato. Secondo una prima ricostruzione, il movente dell’omicidio sarebbe la rapina. I due arrestati sono entrambi di Nizza Monferrato (Asti). Uno dei due, 63 anni, avrebbe confessato l’omicidio compiuto assieme al complice di 50 anni. Determinante, per l’individuazione degli autori, la testimonianza di un vicino di casa della vittima.
Ieri il cadavere era stato trovato nel suo appartamento, e dai segni sul corpo era subito risultato evidentemente che fosse stato picchiato. Sul caso indaga la polizia di Stato, che ha visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona e ha analizzato il traffico telefonico delle celle. Amoretti viveva in una zona residenziale, i vicini non si erano accorti di nulla. Lo scorso anno, Amoretti era stato arrestato dalla polizia con l’accusa di essere il basista della rapina a mano armata avvenuta nel luglio 2018, ai danni di una gioielleria di Sanremo.