Economia

Industria, l’indice PMI fotografa una decisa ripresa dell’attività dell’area euro. Fiducia delle imprese italiane ai massimi

Buoni i dati sull'attività delle aziende europee. Riprendono gli ordini e gli acquisti. Ancora preoccupazione per il mercato del lavoro. Imprese italiane le più ottimiste d'Europa sulle prospettive dei mesi a venire

Si rafforzano i segnali di ripresa economica dopo il letargo dei mesi di lockdown. L’indicatore Purchasing Managers Index (PMI) elaborato da IHS Markit (indagine periodica tra dirigenti aziendali sull’andamento dell’attività) fotografa per l’area euro in luglio una crescita a 51,8 punti dal 47,4 di giugno, meglio delle attese degli analisti e primo rialzo mensile da un anno e mezzo. La soglia dei 50 punti indica lo spartiacque tra una fase di contrazione ed una espansiva. Le aziende tornano a respirare insomma con i segnali migliori arrivano dai produttori di beni di consumo. Riscontri positivi interessano tutte le categorie. In generale le aziende hanno ripreso a smaltire le scorte e a ricevere nuovi ordini. Ancora prudenza sugli acquisti di forniture per avviare nuove produzioni, con il ritmo di lavoro che rimane ancora al di sotto del pieno potenziale. Rimane del resto l’incognita sull’evoluzione della pandemia.

Bene la Spagna, in Germania volano gli ordini dalla Cina– Tra i singoli paesi molto bene fa la Spagna a quota 53,8, dato migliore degli ultimi 27 mesi. Solidi rialzi anche per Francia ed Austria, ancora sotto quota 50 invece Grecia e Olanda, comunque in crescita. Modeste le crescite registrate in Germania e Italia. In Germania l’indice si attesta a 52,4 e si segnala un deciso rimbalzo degli ordini sia dal mercato interno che da quello estero. Da sottolineare la forte ripresa delle richieste di made in Germany dalla Cina segnalata dalle aziende tedesche. Rimane in sofferenza viceversa il mercato del lavoro, con i dirigenti d’impresa che prevedono ulteriori tagli. Il dato italiano (51,9) è il migliore degli ultimi 25 mesi. In particolare nel nostro paese sale la fiducia dei dirigenti d’azienda, con i valori più altri dell’area euro. Le più prudenti sono invece le aziende di Francia e Grecia. Nella mattinata un buon dato è arrivato anche dalla Cina dove l’indice Caixin PMI che rileva l’andamento dell’attività manifatturiera è salito in luglio a 52,8 punti dai 51,2 di giugno e sopra le previsioni.

Il motore italiano si è riacceso in maggio – In maggio è iniziata la fase di recupero del manifatturiero italiano, dopo che in aprile è stato toccato il punto più basso con produzione e fatturato che hanno registrato una contrazione superiore al 40% nel confronto con i livelli di aprile 2019. E’ quanto emerge dal rapporto di analisi dei settori industriali- luglio 2020 curato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e dalla società di consulenza Prometeia. A livello settoriale, prosegue il report, si conferma in crescita la farmaceutica. In calo meno intenso rispetto alla media i settori legati ai consumi essenziali, quali alimentare e bevande e largo consumo, e quelli inseriti nelle filiere dei beni e servizi necessari per gestire il contesto emergenziale, ovvero intermedi chimici, altri intermedi, elettronica ed elettrotecnica. Il blocco degli investimenti porta a contrazioni più consistenti per meccanica, autoveicoli e moto, prodotti e materiali da costruzione e filiera dei metalli. Situazione critica anche nei settori produttori di beni di consumo durevoli e semidurevoli, quali mobili, sistema moda ed elettrodomestici.