Timidi segnali di ripresa per il mercato italiano delle quattro ruote: a luglio sono state immatricolate 136.455 auto nuove, con un calo dell’11,01% rispetto a luglio 2019. Di per sé il dato non è positivo, certo; ma se contestualizzato allo scenario post Covid e all’andamento dei mesi precedenti (marzo -85,39%, aprile -97,55%, maggio -49,55%, giugno -23,13%), lascia ben sperare.

Le immatricolazioni dei primi sette mesi dell’anno sono crollate da quota 1.236.520 del gennaio-luglio 2019 a 720.620 unità del gennaio-luglio 2020: un calo del 41,72% in percentuale, con 515.900 unità immatricolate in meno. Che si traducono in -9,6 miliardi di euro di fatturato per il settore e un minor gettito di 2,1 miliardi di euro per l’Erario, derivante dal mancato incasso dell’Iva sulle auto vendute in meno rispetto al 2019.

“Le prospettive per gli ultimi mesi del 2020 appaiono però positive”, sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor: “Il Decreto Rilancio nella sua prima formulazione praticamente ignorava l’automobile. In sede di conversione in legge è stato però accolto l’emendamento Benamati, sostenuto dalla maggioranza e da larghi strati dell’opposizione, che tiene conto del principio che, nella difficilissima congiuntura attuale e in generale nella lunga e appena cominciata transizione all’elettrico, occorre sostenere anche l’acquisto di autovetture Euro 6 con alimentazioni tradizionali perché è dalla vendita di questo tipo di auto che vengono le risorse per la transizione all’elettrico”.

A dare ulteriore spinta al mercato dovrebbero essere gli ecoincentivi stanziati dal governo ed entrati ufficialmente in vigore lo scorso 1° agosto, che riguardano anche le auto Euro 6 con qualsiasi alimentazione ma con emissioni di CO2 fino a 110 g/km. Si è infatti registrato un vero e proprio boom di iscrizioni all’incentivo per l’acquisto di veicoli a basse emissioni di categoria M1, tanto che sono già stati utilizzati quasi 10 dei 50 milioni messi a disposizione tramite il Decreto Rilancio. Ne risulta che il saldo dei fondi ancora a disposizione è pari a 40.330.250 euro. Giova ricordare che i 50 milioni in questione si aggiungono ai fondi già stanziati per l’incentivo, pari a 100 milioni di euro per l’anno 2020 e 200 milioni per il 2021.

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