Giovedì è il giorno del ritorno di Andrea Pirlo alla Juve. No, non come calciatore (data la partenza di Pjanic fossi in Agnelli ci farei un pensierino) ma come allenatore dell’Under 23. Sorrisi fatti alla presentazione: zero.
Venerdì invece diventa ufficiale Osimhen al Napoli, ma la giornata se la prende di diritto uno degli eroi del 2020: ad un gioco a quiz televisivo, alla domanda per 500 euro su chi avesse vinto la Serie B tedesca l’anno scorso, un tifoso del Borussia Mönchengladbach (siamo andati su Google per trascriverlo) si è rifiutato di dare la risposta corretta, pur sapendola. Perché? La squadra vincitrice del campionato è stata il Colonia, eterna rivale del Mönchengladbach (e di nuovo copia-incolla).
Venerdì ci siamo tolti davanti anche la Serie B, con i tifosi dell’Entella che affittano Gru per seguire la partita e con Simy che è riuscito a diventare il primo africano a vincere la classifica marcatori nel calcio professionistico italiano. Grande Simy ma non te la prendere, noi ti ricorderemo sempre per la rovesciata alla Juventus.
Sabato Ciro Immobile prima agguanta Higuain: con le 36 reti segnate in questa stagione è il miglior marcatore della storia della Serie A (insieme all’argentino), poi diventa ufficialmente vincitore della Scarpa d’Oro. Orgoglio italiano. Nella stessa partita, José Callejon (aka Arthur Shelby, dati i baffi e i capelli all’indietro), rigorosamente con maniche lunghe, saluta il Napoli dopo 7 anni. Ci mancheranno le sue galoppate sulla fascia e il cross di Insigne sul secondo palo a trovare lo spagnolo. In Milan-Cagliari, invece, Ibra prima decide di sbagliare il rigore, così, per rendere più frizzante la partita, poi segna e alla terza rete, quella di Castillejo, si avvicina al numero 7 e gli dice “sei scarso”. E chissà cosa avrebbe detto a Suso.
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Domenica invece è stata la giornata più bella di questa Serie A: è finita. Il Lecce retrocede, il Genoa si salva all’ultima giornata e noi davanti al computer, con 40 gradi all’ombra, siamo come Liverani durante Lecce-Parma.