All'interprete romano il premio intitolato all’immenso attore milanese. Difficile era in quest’annata non attribuirlo al performer, con le suo due incredibili interpretazioni di Buscetta ne Il Traditore e Craxi in Hammamet, ha segnato la passata stagione cinematografica
Non è facile per un attore stare al cospetto dell’icona di Gian Maria Volonté. Eppure tra le mani di Pierfrancesco Favino il premio intitolato all’immenso interprete milanese sembra al posto giusto, quasi perfetto. Difficile era in quest’annata non attribuirlo all’artista romano che, con le suo due incredibili interpretazioni di Buscetta ne Il Traditore e Craxi in Hammamet, ha “sparato due enormi cannonate”, per dirla con le parole di Fabio Ferzetti, la cui monografia dedicata a Favino (Pierfrancesco Favino. Collezionista di anime, a cura di Fabio Ferzetti e Federico Pommier Vincelli, Collana Pagine di Molisecinema – Cosmo Iannone ed.) è in uscita nei prossimi giorni.
Il riconoscimento è arrivato al performer sul palco della Valigia dell’Attore – Il lavoro dell’attore. Personaggi e Interpreti nel tempo (27/7-1/8), appuntamento ideato e organizzato sull’isola della Maddalena da Giovanna Gravina Volonté, volto a valorizzare questo “mestiere” così complesso e insieme meraviglioso, sotto l’egida di suo padre Gian Maria che alla terra di Sardegna (specie alla Maddalena) era assai legato e in cui ha deciso di essere sepolto. “Felicissimo di questo tributo perché da apprendista guardo il maestro Volonté di cui ho sbobinato tutto lo sbobinabile”, ha dichiarato un commosso Favino dopo aver animato una serata/dibattito all’insegna del divertimento e della levità mai banale, deliziando una platea finalmente “in presenza” per quanto sanitariamente distanziata.
Accanto all’attore premiato, punta di diamante della kermesse, diversi sono stati gli ospiti (fra questi gli attori Francesco Acquaroli e il giovane Luca Filippi) e gli appuntamenti dell’edizione 2020 della Valigia, rassegna che rientra nella rete de Le Isole del Cinema (Asinara, La Maddalena, San Pietro e Tavolara, in cui si tengono vari festival che indagano il cinema da diverse prospettive). Fra questi un laboratorio sulle tecniche d’attore (ValigiaLab) condotto quest’anno da Daniele Luchetti con la collaborazione di Fabrizio Deriu e il sostegno del Nuovo Imaie.