Il confronto è con lo stesso mese del 2019. El Pais scrive che il primo semestre del 2020 è stato "il più catastrofico mai registrato": meno 71,7% di visitatori rispetto ai primi sei mesi dell'anno scorso
Già i sindacati avevano parlato di “paralisi mai vista” per descrivere lo stato dell’arte dell’economia spagnola, dove a pesare è soprattutto il crollo del turismo. E ora gli effetti della pandemia si misurano in cifre reali: il coronavirus ha quasi annientato il settore in Spagna nel mese di giugno, che ha registrato un crollo di oltre il 97% in termini di arrivi e di spesa. Il primo semestre del 2020 è stato “il più catastrofico mai registrato”, scrive El Pais. I visitatori arrivati sono solo 10,8 milioni, che fanno registrare “il 71,7% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019”, con un crollo della spesa del 70,6%. Tradotto in numeri, da gennaio a giugno ci sono stati 27,3 milioni di turisti e 28,4 miliardi di euro di incassi in meno. Una situazione che si accavalla alla crisi sanitaria, viste le centinaia di contagi che il Paese registra ogni giorno, specialmente in Catalogna e Aragona.
I dati – Secondo l’Istituto di statistica nazionale in giugno sono arrivati nel Paese solo 204.926 turisti internazionali, ben il 97,7% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Allo stesso tempo, la loro spesa complessiva è diminuita del 98,6%. Rispetto al giugno 2019 la spesa per turista ha segnato una flessione del 40,8% a 651 euro, mentre la durata dei soggiorni nel Paese si è accorciata di un giorno ad una media di 5,7 giorni. Includendo anche i turisti nazionali, il totale per il mese di giugno sale a 920.778 per complessivi 1.820.455 pernottamenti. Entrambi questi dati rappresentano meno del 10% dei totali stimati nel giugno dell’anno scorso. Secondo la società Statista, la Spagna è tra i Paesi in cui l’impatto del coronavirus sul turismo si sente di più perché questo settore l’anno scorso ha contribuito per il 14,3% del pil.
Il confronto con l’Italia – Nella settimana dal 10 al 16 agosto, secondo il bollettino dell’Agenzia nazionale italiana del Turismo (Enit), l’Italia – a guardare i dati di Booking – ha già venduto quasi l’80% delle disponibilità di offerte online, mentre la Spagna è ferma al 72% di prenotazioni. Alla data del 30 luglio, l’analisi delle prenotazioni aeroportuali da agosto a ottobre in confronto con i competitor diretti Spagna e Francia, indica ancora un calo delle prenotazioni sia in Italia che negli altri Paesi analizzati, nonostante l’Italia nel corso dei mesi estivi recuperi spazio di mercato. Nel complesso tra agosto e ottobre sono 191.533 prenotazioni di passeggeri aeroportuali internazionali per l’Italia, 204.641 per la Spagna e 150.672 per la Francia.