Sporca, brutta e cattiva. Come la sua avversaria, il Getafe, spagnola atipica, avversario rognoso. Ma più forte, con la forza delle sue idee, qualcosa in più del correre-pressare-provocare degli avversari, e con i gol dei suoi campioni, il solito Lukaku, per una sera anche l’oggetto misterioso Eriksen. L’Inter inizia la sua campagna estiva di Europa League con la vittoria che serviva, per passare il turno ma un po’ anche per spegnere le furiose polemiche di fine campionato: 2-0 al Getafe e biglietto per le Final Eight in Germania.
Erano gli ottavi del torneo rimasto a metà a inizio marzo per il coronavirus, ma a distanza di tre mesi era diventata solo una gara secca, in campo neutro e a porte chiuse, più difficile da affrontare che da vincere. Per farlo almeno dall’inizio Conte si è affidato all’11 titolare che più certezze gli ha dato nelle ultime partite (e che di indicazioni ne dà pure alla società): ancora fuori Eriksen, caso nel caso in casa nerazzurra, in panchina pure Skriniar, che tra i più “sacrificabili” secondo i rumors di mercato.
L’Inter ha chiuso in crescendo il campionato, con la doppia vittoria con Napoli e Atalanta e il secondo posto, eppure comincia malissimo la prima di quattro finali che potrebbero dare un altro senso alla stagione. Il Getafe, invece, che dopo il lockdown praticamente non ne ha vinta una, è più convinto che mai. Dopo due minuti Handanovic evita lo svantaggio, poi tocca a Bastoni intercettare un’altra conclusione a colpo sicuro. Ma il problema non sono gli episodi, è l’atteggiamento. Il Getafe lascia pure ai nerazzurri l’onere dell’impostazione ma difende, copre, corre, pressa, riparte. La gara è complicata esattamente come previsto.
“Ci sarà da sporcarsi”, aveva detto Conte. I suoi ci mettono mezzora per recepire il messaggio e calarsi nella parte della partita. Quando capisce che deve lottare per poter giocare il pallone, l’Inter si riscopre superiore, anche nettamente: Lautaro fa due volte le prove generali, poi ci pensa Lukaku a sbloccare il punteggio, sfruttando un lancio di Bastoni, mentre i difensori avversari letteralmente gli rimbalzano addosso.
Dopo il gol la partita non cambia, ma è completamente diversa: il Getafe rimane se stesso, ma non può più speculare sullo 0-0, è costretto a fare ciò che non vorrebbe mai, creare, giocare per trovare il pareggio. In mancanza di alternative ci prova con le sue solite armi, le palle rubate in mezzo al campo, le palle sporche. Con una di queste per poco non ci riesce: un cross innocuo su cui Godin cadendo interviene con la mano e che si trasforma in rigore, sfortunato ma netto. Dal dischetto però Molina si fa ipnotizzare da Handanovic e spedisce a lato.
L’Inter ha subito il solito calo dei secondi tempi di tutta la stagione, un po’ in affanno, un po’ spaventata. Ma stavolta l’avversario non fa davvero paura e scampato il pericolo i nerazzurri chiudono la partita: prima Lukaku divora in mezzo all’area la rete della sicurezza, poi dalla stessa posizione non sbaglia Eriksen, stasera almeno riserva di lusso. Getafe battuto, obiettivo raggiunto: sporcandosi, come voleva Conte, ma neanche troppo. Il 10 agosto nei quarti ci sarà la vincente tra Bayer Leverkusen e Rangers Glasgow: la seconda di quattro finali, in questa strana coppa d’agosto.
Twitter: @lVendemiale
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Inter-Getafe 2-0, decidono Lukaku ed Eriksen: i nerazzurri sporchi, brutti e cattivi, così passano ai quarti di Europa League
L’Inter batte 2-0 il Getafe e si qualifica ai quarti di finale di Europa League. Alla Schalke Arena di Gelsenkirchen decidono le reti di Lukaku al 33' ed Eriksen all’83'. Gli spagnoli falliscono un calcio di rigore al 76' con Molina. L’Inter affronterà ai quarti la vincente del match tra il Bayer Leverkusen e i Glasgow Rangers
Sporca, brutta e cattiva. Come la sua avversaria, il Getafe, spagnola atipica, avversario rognoso. Ma più forte, con la forza delle sue idee, qualcosa in più del correre-pressare-provocare degli avversari, e con i gol dei suoi campioni, il solito Lukaku, per una sera anche l’oggetto misterioso Eriksen. L’Inter inizia la sua campagna estiva di Europa League con la vittoria che serviva, per passare il turno ma un po’ anche per spegnere le furiose polemiche di fine campionato: 2-0 al Getafe e biglietto per le Final Eight in Germania.
Erano gli ottavi del torneo rimasto a metà a inizio marzo per il coronavirus, ma a distanza di tre mesi era diventata solo una gara secca, in campo neutro e a porte chiuse, più difficile da affrontare che da vincere. Per farlo almeno dall’inizio Conte si è affidato all’11 titolare che più certezze gli ha dato nelle ultime partite (e che di indicazioni ne dà pure alla società): ancora fuori Eriksen, caso nel caso in casa nerazzurra, in panchina pure Skriniar, che tra i più “sacrificabili” secondo i rumors di mercato.
L’Inter ha chiuso in crescendo il campionato, con la doppia vittoria con Napoli e Atalanta e il secondo posto, eppure comincia malissimo la prima di quattro finali che potrebbero dare un altro senso alla stagione. Il Getafe, invece, che dopo il lockdown praticamente non ne ha vinta una, è più convinto che mai. Dopo due minuti Handanovic evita lo svantaggio, poi tocca a Bastoni intercettare un’altra conclusione a colpo sicuro. Ma il problema non sono gli episodi, è l’atteggiamento. Il Getafe lascia pure ai nerazzurri l’onere dell’impostazione ma difende, copre, corre, pressa, riparte. La gara è complicata esattamente come previsto.
“Ci sarà da sporcarsi”, aveva detto Conte. I suoi ci mettono mezzora per recepire il messaggio e calarsi nella parte della partita. Quando capisce che deve lottare per poter giocare il pallone, l’Inter si riscopre superiore, anche nettamente: Lautaro fa due volte le prove generali, poi ci pensa Lukaku a sbloccare il punteggio, sfruttando un lancio di Bastoni, mentre i difensori avversari letteralmente gli rimbalzano addosso.
Dopo il gol la partita non cambia, ma è completamente diversa: il Getafe rimane se stesso, ma non può più speculare sullo 0-0, è costretto a fare ciò che non vorrebbe mai, creare, giocare per trovare il pareggio. In mancanza di alternative ci prova con le sue solite armi, le palle rubate in mezzo al campo, le palle sporche. Con una di queste per poco non ci riesce: un cross innocuo su cui Godin cadendo interviene con la mano e che si trasforma in rigore, sfortunato ma netto. Dal dischetto però Molina si fa ipnotizzare da Handanovic e spedisce a lato.
L’Inter ha subito il solito calo dei secondi tempi di tutta la stagione, un po’ in affanno, un po’ spaventata. Ma stavolta l’avversario non fa davvero paura e scampato il pericolo i nerazzurri chiudono la partita: prima Lukaku divora in mezzo all’area la rete della sicurezza, poi dalla stessa posizione non sbaglia Eriksen, stasera almeno riserva di lusso. Getafe battuto, obiettivo raggiunto: sporcandosi, come voleva Conte, ma neanche troppo. Il 10 agosto nei quarti ci sarà la vincente tra Bayer Leverkusen e Rangers Glasgow: la seconda di quattro finali, in questa strana coppa d’agosto.
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Una maratona al giorno per tutto il 2024: l’incredibile impresa di Hilde Dosogne, la Forrest Gump belga
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il vicedirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Un dorso di Economia per tutti i giornali del gruppo Angelucci. È tutto pronto, a quanto apprende l'Adnkronos, per il lancio di una nuova iniziativa editoriale che coinvolgerà 'Il Giornale' diretto da Alessandro Sallusti, 'Libero' diretto da Mario Sechi e 'Il Tempo' diretto da Tommaso Cerno. A coordinare il dorso di economia sarà il condirettore de 'Il Giornale' Osvaldo De Paolini tra i principali e più apprezzati giornalisti del settore. Il progetto prevedrebbe ben 40 pagine con anticipazioni, interviste, analisi e retroscena.
Secondo quanto risulta all'Adnkronos De Paolini, che già da tempo aveva messo a punto il progetto, ha praticamente messo a punto la squadra ed esordirà in edicola ad aprile puntando al target del dorso di Economia del 'Corriere della Sera'. A Milano non escludono che il Gruppo Angelucci non riesca anche ad anticipare i tempi.
Palermo, 3 gen. (Adnkronos) - Una donna di Catania ha chiesto l’intervento della Polizia di Stato, di buon mattino, dopo aver trovato accovacciato sul cofano della sua auto un uomo che non ha voluto sentire ragione di scendere dal mezzo per consentire alla proprietaria di andare a lavoro.
L’uomo, un 35enne di origine rumene, ha farfugliato alcune parole alla donna, rimanendo saldamente seduto sul cofano al punto tale che la signora, impaurita, ha messo in moto l’auto per cercare di farlo desistere e poi si è rivolta alla Sala Operativa della Questura di Catania che, prontamente, ha inviato due volanti in suo soccorso. Nel frattempo, viste le rimostranze dell’uomo, la donna ha cercato di portare l’auto, procedendo a passo d’uomo, nella vicina piazza Pietro Lupo. Qui, alla vista degli agenti della squadra Volanti, il 35enne rumeno è balzato giù dall’auto per afferrare una transenna e lanciarla contro il portone degli uffici di Polizia. I poliziotti hanno tentato più volte di bloccarlo nel tentativo di farlo ragionare, ma l’uomo ha più volte opposto una forte resistenza, sferrando un calcio contro una volante, danneggiandola.
Per questa sua condotta il 35enne è stato arrestato, ferma restando la presunzione di innocenza dell’indagato valevole ora e condanna definitiva, e, a seguito di rito direttissimo, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto applicando nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Roma, 3 gen. (Adnkronos/Labitalia) - Vicenza come centro dell’innovazione tecnologica per il settore orafo con il ritorno di T.Gold, evento di riferimento globale per i macchinari e le tecnologie all’avanguardia per la lavorazione dei gioielli. Organizzato da Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, T.Gold riunisce dal 17 al 21 gennaio l’offerta più completa di macchinari e tecnologie orafe grazie a 170 aziende da 16 Paesi, per una manifestazione sempre più globale con tutta l’eccellenza del Made in Italy e il 40% di espositori esteri. Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito i Paesi più rappresentati.
In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
Evento strategico per l’industry del gioiello, a T.Gold l’alta tecnologia incontra la tradizione orafa per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, sempre più competitivo e attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.
Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
Sei le categorie principali in cui è organizzata l’offerta della più ampia vetrina per la produzione e la lavorazione del gioiello: trattamenti delle leghe e galvanica, tecnologie per la prototipazione e la produzione digitale, lavorazioni meccaniche avanzate, montaggio e tecniche di saldatura, processi di affinazione e recupero, strumenti per la finitura e l’utensileria.
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In fiera aziende di punta quali Elettrolaser, Italimpianti Orafi, Sisma, Orotig e Legor Group, che confermano la leadership del Made in Italy nel settore. Mentre si distinguono tra i migliori player internazionali realtà come le tedesche Heimerle + Meule e Schultheiss, la svizzera Starrag Vuadens e Goodwin Refractory Services dal Regno Unito. Torna anche il Jewellery Technology Forum (Jtf), organizzato da Ieg in collaborazione con Legor Group. Tra i momenti più attesi della manifestazione, offrirà una panoramica sulle tendenze future e le sfide del settore.
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Nella Hall 9, comodamente connessa al quartiere fieristico di Ieg con un servizio navetta gratuito, tutte le soluzioni più all’avanguardia che trasformano la manifattura, migliorano l’efficienza produttiva, favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale, l’uso responsabile delle risorse e la tracciabilità lungo la filiera.
T.Gold risponde a una domanda articolata che spazia dai macchinari multifunzione per ottimizzare la lavorazione dei materiali preziosi, a soluzioni completamente customizzate per produzioni di nicchia che esaltano l’artigianalità e il design, fino ad attrezzature e utensili per banchi da lavoro e laboratori orafi.
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Roma, 3 gen. (Adnkronos) - Lunedì 6 Gennaio alle ore 11 in via Nomentana 361, a Roma, il Partito radicale convoca una manifestazione a sostegno della liberazione di Cecilia Sala.
"Dopo aver manifestato per quasi due anni davanti all'ambasciata iraniana contro il regime oppressivo, violento e misogino degli Ayatollah nei confronti del suo popolo - si legge in una nota di Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito radicale -, non possiamo rimanere inermi nei confronti di una nostra concittadina ostaggio di pericolosi criminali. Abbiamo piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo la Farnesina con il ministro Antonio Tajani ed è proprio in quest'ottica che intendiamo supportare il prezioso lavoro che si sta svolgendo in queste ore. L'appuntamento è lunedì 6 davanti all'ambasciata".
Roma, 3 gen. (Adnkronos) - "La convocazione di un ambasciatore alla Farnesina è uno strumento molto importante e assai riconoscibile sul piano diplomatico per esercitare una pressione su uno Stato. C’è da dire che Tajani ha sempre utilizzato questo strumento con parsimonia, forse eccessiva, e dunque spesso con ritardo. Speriamo in futuro voglia essere più deciso, specie quando ci sono in gioco interessi vitali e che non si debba attendere, per esercitare questo passo, l’intervento delle opposizioni". Lo dice Ivan Scalfarotto, senatore e responsabile Esteri di Italia viva.