Scendono del 7% le entrate tributarie dello Stato nei primi sei mesi dell’anno. L’erario ha incassato 186 miliardi di euro, quasi 14 miliardi in meno dello stesso periodo del 2019. La sensibile diminuzione di gettito è stata determinata anche dagli effetti del Decreto Legge 8 aprile 2020 che ha disposto il rinvio dei versamenti tributari e contributivi per i soggetti esercenti attività di impresa, arte o professione. Nei primi sei mesi dell’anno sono state incassati 108,4 miliardi di euro di imposte dirette (sui redditi da lavoro e capitale, come l’Irpef, l’Ires o l’Irap), con un incremento di 5,4 miliardi di euro (+5,3%) rispetto allo stesso periodo del 2019 mentre quelle indirette (applicate sui consumi) sono diminuite del 20%, ossia di 19,4 miliardi. Pesa soprattutto il – 19% dell’Iva che ha sottratto al fisco oltre 11 miliardi. Nel mese di giugno, invece, le entrate sono invece aumentate del 3,7%, 1,3 miliardi in più rispetto all’anno prima. Cresce di ben il 25,7% il gettito delle imposte dirette ma anche in questo caso incide una diversa calendarizzazione delle scadenze. L’aumento è infatti legato al termine dei versamenti autoliquidate che nel 2019 era slittato al 1 luglio poiché il 30 giugno era domenica.
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Lo Stato perde oltre 14 miliardi di tasse nei primi 6 mesi. Ma il gettito di giugno è in crescita
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