È poco costoso e di facile reperibilità e ha una forte carica esplosiva se viene surriscaldato al punto giusto. Il nitrato d’ammonio, responsabile dell’esplosione che ieri ha devastato il porto di Beirut causando almeno 100 morti e 4.000 feriti, è un fertilizzante diffuso ma è anche la base dell’80% di tutti gli esplosivi industriali utilizzati negli Stati Uniti. Prodotto sotto forma di piccoli granuli porosi e altamente solubili, se miscelato con carburante viene usato per la produzione di ammonal e Anfo (Ammonnium Nitrate Fuel Oil), due tipi di esplosivi usati sia per scopi civili che militari e terroristici.
Di forma solida e incolore, il nitrato d’ammonio viene classificato come materiale pericoloso e quindi sottoposto a una serie di regolamentazioni. I maggiori depositi si trovano nel deserto di Atacama in Cile, da dove viene estratto. Oggi quasi il 100 per cento della sostanza chimica utilizzata è sintetica, prodotta facendo reagire l’ammoniaca con l’acido nitrico. Relativamente stabile, è economico da produrre. Quello che non può accadere è che il nitrato di ammonio s’infiammi da solo. Al contrario, può fungere da fonte di ossigeno e accelerare la combustione di altri materiali. A temperature decisamente elevate, infatti, il nitrato di ammonio può decomporsi da solo, creando gas tra cui ossidi di azoto e vapore acqueo. Ed è questo rilascio di gas che può provocare un’esplosione.
Un materiale economico e facilmente controllabile tanto da essere usato dalle industrie e dai terroristi, in tutto il mondo. Dai suprematisti negli Usa agli indipendentisti baschi, fino ai terroristi di matrice islamica che negli anni hanno imparato a controllare il materiale in assenza di esplosivo al plastico. Era il nitrato di ammonio, ad esempio, il componente principale della bomba che la mattina del 19 aprile del 1995 causò la devastante esplosione a Oklahoma City, uccidendo 168 persone e ferendone circa 850. In quel caso, dopo aver additato i terroristi islamici, vennero condannati Timothy McVeigh e Terry Nichols, due veterani della Guerra del Golfo che volevano attaccare il governo federale degli Stati Uniti Stati. Quella esplosione provocò danni materiali a oltre trecento edifici, lasciando orfani trenta bambini, mentre 219 persero almeno un genitore, 462 persone rimasero senza casa e settemila persero il posto di lavoro.
Si trattò di un incidente, invece, quello che provocò la prima deflagrazione mai registrata di nitrato d’ammonio, conosciuta come “La grande esplosione“, che il 2 aprile del 1916 distrusse un’industria in Uplees, Faversham, nel Regno Unito. A causa di un incendio venticinque tonnellate di TNT e 700 tonnellate di nitrato d’ammonio presero fuoco, provocando una detonazione che uccise 115 persone e si sentì fino a Norwich, a più di 150 chilometri di distanza. Si trattò sempre di un incidente quello che, il 16 aprile 1947, produsse un’esplosione da 3,8 chilotoni, paragonabile a una piccola testata nucleare, che distrusse parte di Texas City, uccidendo non meno di 581 persone. Il disastro di Texas City fu provocato da un incendio che colpì una nave cargo che trasportava 2300 tonnellate di nitrato d’ammonio. L’esplosione fu talmente forte da provocare un terremoto che distrusse le finestre anche a più di 60 chilometri di distanza dall’epicentro e da abbattere due piccoli aerei in volo a 460 metri d’altezza. Fu sempre un incidente, sempre in Texas, quello che il 17 aprile del 2013 distrusse l’industria di fertilizzanti del Texas West Fertilizer, dove un incendio in un magazzino di nitrato d’ammonio portò a un’enorme esplosione. In quel caso dalla deflagrazione rimasero a terra 80 case e una scuola, causando la morte di 14 persone e ferendone almeno 200.
E fu sempre per errore umano che, due anni dopo, la nitrocellulosa immagazzinata a Tianjin, Cina, prese spontaneamente fuoco raggiungendo dopo 40 minuti d’incendio un deposito vicino contenente 800 tonnellate di nitrato d’ammonio, provocando un’esplosione da 0,336 chilotoni. In quell’incidente morirono 55 residenti e operai delle fabbriche e 110 persone impiegate nei soccorsi, mentre quasi 800 persone rimasero ferite. Questa ultima tragedia, avvenuta 5 anni fa, fu l’ultima, fino a ieri, causata dal fertilizzante, ad oggi responsabile di almeno 30 esplosioni in 104 anni e migliaia di vittime.