Era il 10 settembre 2013 quando a Roma, presso il Senato della Repubblica Italiana, in audizione come Associazione Medici per Ambiente Campania, comunicavo ufficialmente (ed ancora sino ad oggi mi risulta di essere stato l’unico Medico in Italia che lo ha fatto!) che anche in regione Lombardia, a causa dell’eccesso di evasione fiscale delle attività manifatturiere, non inferiore alla media del 30% nazionale stimato, esisteva un obbligato sistema di gravissimo smaltimento illecito di rifiuti tossici industriali che non era inferiore ad oltre 800 kg/procapite/anno per ogni cittadino lombardo, rispetto ai non oltre 475 Kg/procapite/anno di rifiuti solidi urbani, dei quali ultimi soltanto venivano ad essere regolarmente informati i cittadini lombardi.
Una quantità eccezionale, gravissima, di gran lunga maggiore di quella di cui ci occupavamo in regione Campania. Da noi infatti era stato tombato soltanto l’eccesso che non riusciva ad essere occultato in Lombardia. Un senatore leghista presente, al termine del mio intervento, non mi ringraziò assolutamente, anzi disse che avevo fatto delle affermazioni o troppo gravi o troppo allarmistiche o troppo stupide per rimanere nelle semplici aule del Senato della Repubblica per cui chiese formalmente che venissi deferito, non ringraziato, alla Dda per i necessari e conseguenti approfondimenti o, forse meglio, punizioni per “allarmismo”.
Qualche giorno dopo fui così richiamato a Roma in via informale dal Magistrato Roberto Pennisi, sempre e solo a spese mie, per chiarire e approfondire le mie affermazioni. Non sono stato incriminato come sperava il senatore leghista, tutt’altro. E ho avuto anche l’onore di conoscere un vero supereroe come il Magistrato Pennisi, che nel tempo però ho dovuto vedere anche lui sfiduciato da questa impari lotta contro l’evasione fiscale assassina dei rifiuti tossici in Italia.
Ero accompagnato, per mia scelta, dall’amico padre Maurizio Patriciello. Tornando dal Senato, dirigendoci verso Stazione Termini in taxi, per volontà della Provvidenza incrociamo Papa Francesco in visita presso la Casa dei Gesuiti. Padre Maurizio, felicissimo, si catapulta fuori dal taxi e riesce a incontrare e a salutare il Papa che lo incoraggia ad andare avanti nella lotta nella nostra Terra dei Fuochi campana.
Io ero rimasto nel taxi, distrutto dal risultato di quella audizione che mi vedeva addirittura incriminato per avere fatto il mio dovere e avere fornito allo Stato Italiano la prima stima anche quantitativa, non solo percentuale, di quanto fosse grave, e molto di più in Lombardia che in Campania, lo smaltimento dei rifiuti industriali e tossici prodotti in regime di evasione fiscale. Padre Maurizio, felicissimo di avere incontrato il Papa, per tutto il viaggio di ritorno tentò di consolarmi ricordandomi che “solo il chicco di grano che muore dà rigogliosi frutti”.
Con grande tristezza ma anche tanta rabbia e voglia di ribellione che non mi ha mai abbandonato, fui costretto a rispondergli che potevo anche comprenderlo, ma se morivo io prima di tutti, chi mi avrebbe sostituito per spiegare a tutti gli italiani che le Terre dei Fuochi esistono in tutta Italia, che in Campania sono persino inferiori alle altre, e che soltanto io avevo formato cittadini eccezionali come lui in grado quanto meno di combattere e difendere la propria terra ed i propri concittadini mentre altrove, come appunto in Lombardia, tutti dormivano pensando che il problema fosse soltanto quello dei rifiuti urbani e quindi solo nostro?
Contro la fonte certa del danno sanitario di tutte le Terre dei Fuochi di Italia, a cominciare dalla Lombardia, cioè il lavoro nero e i rifiuti generati dal lavoro nero, cosa hanno fatto tutti i governi regionali in questi tragici ultimi venti anni? Nulla!
Dei circa mille cittadini che si ammalano di cancro ogni giorno in Italia, non meno di 200 cittadini al giorno si ammalano e muoiono soltanto per motivi ambientali, tra i quali certamente in alcune zone, come quelle identificate dal Progetto Sentieri dell’Iss, lo scorretto ed illecito smaltimento illegale di rifiuti industriali prodotti in regime di evasione fiscale svolge un ruolo preponderante, come nella provincia di Brescia.
Provo per questo un dolore profondo e lancinante quanto sento considerare “normale”, “legale”, “lecito”, da un Presidente di Regione leghista l’evasione di milioni di euro alle Bahamas e il ritorno in Italia per “risarcimenti” da conti svizzeri. L’evasione fiscale di eredità o di diritti televisivi, è vero, non produce munnezza tossica.
Ma rendere moralmente lecita e “normale” l’evasione fiscale in generale significa rendere moralmente lecita e “normale” anche quella delle attività manifatturiere che, nella sola Lombardia, in alcune zone, guarda caso proprio le stesse più massacrate dal Covid-19 (Brescia e Bergamo), uccide da decine di anni molto di più di quanto abbia sinora ucciso Covid-19, che è esso stesso una conseguenza obbligata del danno da inquinamento ambientale e variazioni climatiche non contrastate.
L’unico “mostro” che ha bloccato le attività manifatturiere “a nero” e quindi spento con efficacia e in un solo mese e mezzo le Terre dei Fuochi in tutta Italia è stato infatti soltanto Covid-19. A quanto pare quindi soltanto Covid-19 sembra essere l’unico essere “vivente” degno di fare il presidente di Regione in uno Stato cosi massacrato ed umiliato dai suoi politici come lo Stato Italiano.
Non posso ancora morire perché non vedo ancora medici, igienisti e ambientalisti che, correttamente, e come ho lasciato scritto presso il Senato della Repubblica italiana in data 10 settembre 2013 (e come ho scritto nel mio libro appena uscito I miei cento passi nelle Terre dei Fuochi Guida Edizioni) parlino di rifiuti innanzitutto dalla parte quantitativamente, enormemente, abbondantemente e certamente più pericolosa per la salute pubblica: i rifiuti speciali, industriali e tossici, specie quelli assassini prodotti in regime di evasione fiscale!