Il 3 agosto aveva scritto su Facebook che “Giorgia Meloni sta diventando calva” e che “l’eccesso di testosterone oltre che cattivi fa diventare brutti”, accompagnando il post a una foto della leader di Fratelli d’Italia sui banchi del Parlamento. Per questo Paola Pessina, ex sindaco di Rho si è dimessa da vicepresidente della Fondazione Cariplo. Le scuse della professoressa di lettere e religione, arrivate dopo aver pubblicato la frase offensiva, infatti, non sono bastate. E così, dopo un colloquio con l’Ente, e con il presidente Giovanni Fosti, è arrivato il passo indietro della vicepresidente.
“Le affermazioni e il linguaggio utilizzate in quell’occasione – sottolinea una nota della Fondazione – non rispecchiano in alcun modo i valori che la Fondazione incarna e l’atteggiamento che ogni giorno pone nel proprio operato, risultando inappropriati soprattutto per chi riveste un ruolo istituzionale”. Il testo ricorda che “la dottoressa Pessina aveva già posto le proprie scuse pubbliche all’on. Meloni”, ma, “per coerenza e rispetto della Fondazione, ha ritenuto di presentare le proprie dimissioni”. “Il presidente Fosti – conclude la Fondazione – ha accolto la decisione con profondo rammarico per tutti gli attori coinvolti, riconoscendo a Paola Pessina, in questa circostanza, la coerenza di chi sa ammettere i propri errori, e la competenza, la passione e la disponibilità per tutto ciò che ha fatto fino ad oggi, con un importante apporto in numerose iniziative promosse dalla Fondazione”.
Già dopo il post, circolato rapidamente sui social, Giorgia Meloni aveva commentato le parole di Pessina. “Non mi interessano gli insulti sul piano fisico, anche perché quando mi attaccano su quel lato significa che non hanno nulla da dire su quello politico, tuttavia leggere frasi del genere da figure che dovrebbero essere d’esempio e che magari dicono di essere in prima linea contro fenomeni come il sessismo o il body shaming, lascia un po’ delusi e perplessi”, aveva detto la politica. La stessa Pessina aveva poi ammesso l’errore, dicendo di aver scritto un post “di cattivo gusto”. “Come molti, sono rimasta sbalordita dall’intervento in Parlamento che le stravolgeva i lineamenti. Intendevo dire che se le donne fanno la differenza in politica, non è con atteggiamenti così aggressivi che la dimostrano. Ma mi sono espressa molto male, evidentemente”. Poi aveva ribadito le scuse in un ulteriore post sui social, pubblicato poco prima delle dimissioni: “”Chiedo di nuovo scusa all’onorevole Giorgia Meloni per il post pubblicato nei giorni scorsi, di cui assumo personalmente ed esclusivamente la responsabilità”.