Un nuovo capitolo nella guerra tra informazioni corrette e bufale tra i social network e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Twitter – che a maggio ha minacciato di chiudere – ha bloccato temporaneamente l’account della campagna elettorale, con la motivazione che contiene alcuni tweet che fanno disinformazione sul coronavirus. Nel mirino soprattutto il post di TeamTrump in cui si sostiene che i bambini sono quasi immuni al Covid 19. I proprietari dell’account dovranno quindi eliminare quel post prima di continuare a twittare.
Si tratta dello stesso post censurato da Facebook che ha eliminato per la prima volta un messaggio dell’inquilino della Casa Bianca affermando di aver violato la sua politica contro la diffusione di disinformazione sul coronavirus. Il post in questione conteneva un collegamento a un video di Fox News in cui Trump afferma che i bambini sono “praticamente immuni” al virus. Facebook ha dichiarato che il video include falsità affermando che gruppo di persone è immune. Il social network l’ha definita una violazione della sua policy in materia di informazioni dannose.
Un messaggio di Trump con lo stesso video è stato postato anche su Twitter mercoledì pomeriggio, ma il social network è stato meno veloce nell’intervire rispetto a Facebook che per la prima volta ha rimosso del tutto un post di Trump, anziché definirlo non appropriato come ha fatto in passato. Diversi studi suggeriscono, ma non dimostrano, che i bambini abbiano meno probabilità di contrarre l’infezione rispetto agli adulti e hanno maggiori probabilità di avere solo sintomi lievi. Ma questo non è la stessa cosa che essere “virtualmente immuni” al virus. Uno studio del Cdc, Centers for Disease Control and Prevention, che ha coinvolto 2.500 bambini, pubblicato ad aprile, ha scoperto che circa 1 bambino su 5 infetto era ricoverato in ospedale contro 1 su 3 adulti. Tre bambini sono morti negli Stati Uniti che è il paese più colpito con il numero più alto di contagiati e di vittime. Lo studio non dispone di dati completi su tutti i casi, ma suggerisce anche che molti bambini infetti non hanno sintomi, il che potrebbe consentire loro di diffondere il virus ad altri.