L'uomo, di 46 anni, ha anche indicato il luogo dove è avvenuto l'omicidio nel 2015: Monte Pellegrino, adiacente alla spiaggia Mondello. Lì è stato ritrovato il corpo della vittima, la 30enne Rexandra Rusco
Prima i ravvedimenti, poi la confessione: “Ho un rimorso di coscienza, nell’ottobre del 2015 ho ucciso una donna”. Così si auto-denuncia ai carabinieri di Palermo Damiano Torrente, 46 anni, nel caso della sparizione di Rexandra Rusco, una 30enne di nazionalità romena la cui sparizione era stata denunciata ai carabinieri.
Dopo la confessione, quindi, l’uomo ha anche provato la sua storia, indicando il luogo del delitto, ovvero Monte Pellegrino, adiacente alla spiaggia di Mondello, a Palermo. Grazie alle rivelazioni, quindi, i carabinieri riescono a ritrovare quello che è rimasto del corpo della vittima, dentro a un sacco gettato in un dirupo. Sul luogo del ritrovamento sono intervenuti vigili del fuoco e Ris dei carabinieri per accertare i fatti legati alla vicenda. Il presunto aggressore ha precedenti per una storia di stalking legata a un’altra donna è finito in carcere per uscirne solo durante il periodo del Covid. Ultimamente aveva cominciato a frequentare una parrocchia, dove il sacerdote lo avrebbe convinto a confessare, assistito dall’avvocato Alessandro Musso. Agli investigatori, ora, il compito di ricostruire i contorni esatti della vicenda. Intanto l’uomo è stato posto in stato di fermo.