Morto a causa di alcune ferite al collo procurate con un paio di forbici. Così è deceduto all’ospedale di Adria (Rovigo), l’ex imprenditore Terenzio Roma, di 85 anni, originario di Ariano nel Polesine, nel Rodigino. Secondo quanto accertato dai carabinieri, il figlio, 45 anni, omonimo del padre, soffre da tempo di disturbi psichiatrici e avrebbe colpito con una forbice il collo e la testa dell’anziano intorno alle 19.30 di ieri, mercoledì 5 agosto.

L’aggressione sarebbe avvenuta nell’abitazione dove convivevano i due a Corbola, nel Rodigino, lì dove l’80enne aveva aperto mezzo secolo prima un’impresa specializzata nella lavorazione dei marmi per scopi funerari, la “Lapidi Roma”, chiusa poco tempo fa per i problemi di salute e l’età avanzata dell’uomo. Dopo l’aggressione il ricovero ad Adria dove all’80enne, già malato terminale, è spirato intorno alle 23.

Anche il figlio è stato ricoverato ed è in stato di fermo mentre si attendono i risultati dei medici, le cui valutazioni sulle condizioni mentali del 45enne saranno cruciali per il proseguo delle analisi. In merito all’aggressione si è giustificato dicendo che ha agito in preda a un “raptus“. Il sostituto procuratore Ermindo Mammucci indaga per omicidio volontario, a seguito dei riscontri raccolti dei carabinieri della stazione di Ariano nel Polesine e della Compagnia di Adria.

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