Cronaca

Coronavirus, il confronto febbraio-luglio: casi aumentati di 6 volte tra i giovani sotto i 24 anni

L'ultimo aggiornamento dell’Organizzazione mondiale di sanità: dal 24 febbraio al 12 luglio i contagi sono sestuplicati nella fascia di età tra i 5 e i 24 anni, ci sono 7 volte più positivi tra i bambini fino a 4 anni. Tra le cause l'Oms indica l'aumento dei tamponi, lo scoppio di focolai in Paesi più giovani e la movida, con comportamenti a rischio dopo l’allentamento delle misure

Il coronavirus colpisce sempre di più i giovani. L’ultimo aggiornamento dell’Organizzazione mondiale di sanità mette a confronto i dati dal 24 febbraio al 6 luglio: nella fascia di età tra i 5 e i 24 anni i contagi sono aumentati di sei volte. L’incremento è ancora più marcato per i bambini fino a 4 anni d’età: i positivi sono 7 volte di più. Un dato che arriva nel giorno in cui il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha rivolto un appello proprio ai ragazzi: “State attenti, perché voi siete il veicolo principale del contagio in questo momento”. I casi giornalieri in Europa sono tornati ad aumentare e anche in Italia ieri ci sono stati più di 400 nuovi positivi. Non solo, nel nostro Paese l’età media dei contagiati si è abbassata, come ha evidenziato lo stesso Speranza: “Oggi l’età media del contagio è scesa a 40 anni mentre solo due mesi fa era 60-65 anni”.

L’aumento dei casi di Covid fra i più giovani, in particolare bambini – spiega l’Oms – può essere dovuto a una serie di fattori come il fatto che all’inizio tamponi e test erano concentrati fra le persone con sintomi più rilevanti, più frequenti fra gli anziani. Ora c’è una maggiore attenzione a scovare i casi paucisintomatici, la maggior parte dei quali tendono a essere più giovani e una maggiore disponibilità di tamponi. L’Organizzazione però evidenzia tra le possibili ragioni anche lo scoppio di focolai in Paesi più giovani e la movida, con comportamenti a rischio dopo l’allentamento delle misure anti-Covid, come il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine.

La diffusione del virus, aggiornata attraverso il sistema di sorveglianza globale per l’analisi dei contagi in base al sesso e all’età, resta maggiore tra i 25 e i 64 anni: in questa fascia si concentrano la maggioranza (64%) dei casi di Covid. Attualmente, infine, il 19,4% dei positivi sono persone che hanno tra 65 e 84 anni, solo il 3,4% quelle che hanno oltre 84 anni, l’1,2% i bambini fino a 4 anni, il 2,5% quelli tra 5 e 14 anni e il 9,6% tra 15 e 24 anni.