Un aereo dell’Air India con 191 persone a bordo e proveniente da Dubai è uscito di pista e si è spezzato in più parti durante un atterraggio nell’aeroporto di Kozhikode, conosciuta anche come Calicut, nello Stato del Kerala, nel sud del Paese. Secondo l’Hindustan Time, sono almeno 20 le vittime accertate al momento, tra cui il comandante e il secondo pilota, e 140 i feriti, di cui molti in modo grave. A bordo c’erano anche dieci bambini.

L’incidente è avvenuto alle 19.38, ora locale, mentre sulla zona stavano cadendo forti piogge che potrebbero aver disturbato le manovre di atterraggio del pilota. Ha tentato di atterrare ma ha dovuto riattaccare, come si dice in gergo aeronautico, per via del maltempo. E, al secondo tentativo di toccare terra, è finito fuori pista: il mezzo si è spezzato in due ed è precipitato in un dirupo di 30 metri. Molti dei passeggeri sono stati ricoverati in ospedale a causa delle lesioni, e il numero dei morti è ancora difficile da prevedere: ma secondo i soccorritori, le stesse piogge che hanno reso impraticabile la pista hanno tuttavia impedito, quasi “miracolosamente” che l’aereo prendesse fuoco, limitando le vittime. Le squadre di soccorritori e le forze dell’ordine stanno ancora intervenendo sul luogo dell’incidente. Un bambino di appena un anno e mezzo è stato salvato dai soccorritori. Subito hanno fatto il giro del mondo le immagini di una bimba rimasta da sola mentre si aggirava tra i rottami: portata all’ospedale più vicino è stata lanciata su Twitter una richiesta, con un numero da contattare, per chi la conoscesse.

L’aereo non era un volo di linea ma un velivolo dell’Air India – IX-1344, operato con un Boeing 737 – adibito a collegamento speciale di rimpatrio per riportare a casa i cittadini indiani bloccati all’estero dal coronavirus. I voli internazionali da e per il Paese sono infatti sospesi fino al 31 agosto.

Dopo lo shock e le varie testimonianze di vicinanza alle vittime, sui media indiani è montata la polemica: secondo onmanorama.com, il più importante sito di news del Kerala, la pista dell’aeroporto di Kozhikode è troppo pericolosa. Costruita sulla sommità di un pianoro e con una delle due estremità affacciata ad un precipizio, secondo gli esperti “crea un’illusione ottica che costringe il pilota ad un approccio di massima precisione. E, nel caso di cattive condizioni meteorologiche, i rischi di incidenti come quello avvenuto oggi sono veramente altissimi“.

Il comandante del volo IX-1344 era un pilota di lunga esperienza, sottolineano i media indiani, spiegando che aveva 59 anni e tantissime ore di volo alle spalle, ex pilota militare con tanto di onorificenza. Il nuovo incidente aereo è il secondo di questo tipo nel Paese nell’ultimo decennio. Nel 2010 a Mangalore un altro velivolo, sempre della compagnia di bandiera Air India, si schiantò in fase di atterraggio, causando la morte di 140 persone.

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