L'addio era nell'aria da settimane. "Va ripetuto lo schema del governo nazionale presieduto dal premier", diceva il parlamentare a proposito della strategia da adottare in Puglia in vista delle elezioni. Poi la decisione del capo politico M5s di respingere l'intesa con il Pd
Si allunga di giorno in giorno la lista di parlamentari che hanno cambiato casacca nel corso della 18esima legislatura. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati Nunzio Angiola, che ha abbandonato il Movimento 5 stelle per Azione di Carlo Calenda, Enrico Costa (pure lui ora calendiano) e la senatrice Sandra Lonardo, in fuga da Forza Italia al Senato. Oggi tocca invece all’ormai ex pentastellato Paolo Lattanzio e alla deputata di Fratelli d’Italia Maria Teresa Baldini. Lei, che ha deciso di passare al Misto, nei mesi scorsi si è fatta notare per aver indossato la mascherina in Aula molto prima che diventasse obbligatoria (attirandosi pure le ironie dei colleghi e del web quando ancora la pandemia non era scoppiata). Lattanzio, invece, è noto per le sue posizioni vicine al governatore Emiliano in Puglia. Tanto che sta proprio nel “mancato posizionamento in uno schieramento largo di centrosinistra per le elezioni regionali pugliesi” la sua decisione di lasciare i 5 stelle. In sostanza non gli è andato giù che il Movimento nazionale non sia riuscito a trovare un accordo per sostenere il presidente uscente alle prossime elezioni locali.
“Ho consegnato alla presidenza della Camera la lettera con cui comunico la mia uscita dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle”, ha reso noto il deputato, esplicitando il suo dissenso nei confronti della linea politica adottata sul territorio. Una rottura che però non avrà ripercussioni sulla fiducia all’esecutivo, assicura. “Il mio supporto alla linea politica del presidente Conte e del governo rimane fermo e convinto. Nelle prossime ore illustrerò nel dettaglio tutte le motivazioni”. Lattanzio, stando alle prime indiscrezioni, andrà nel gruppo Misto.
Un addio che in realtà era nell’aria da settimane. A metà luglio, in un’intervista al Messaggero, il parlamentare pentastellato aveva promesso: “Sono pronto a lasciare il Movimento se non si troverà un accordo con il Pd in Puglia”. Il motivo? “Per me bisogna trovare un’intesa con l’intera coalizione di sinistra. Dunque compresi Leu e i Verdi. Va ripetuto lo schema del governo nazionale presieduto dal premier Conte”. A suo parere, Emiliano “è stato sicuramente il governatore verso il quale il Movimento era all’opposizione, ma è stato anche il primo a raccogliere le istanze grilline. Sicuramente è uno di quei politici con i quali si deve dialogare, come lo era, e lo è, Stefano Bonaccini in Emilia Romagna”.