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Katia, mamma dopo 50 arresti cardiaci: “In sala parto pensavo che non ce l’avrei fatta”

"Gli arresti cardiaci si susseguono per 6 giorni, è un continuo uscire e rientrare nella vita, il coma incombe e non la molla per 8 giorni, i cardiologi di Napoli non riescono a darsi una spiegazione"

di F. Q.

È sopravvissuta a 50 arresti cardiaci e, nonostante tutti i timori, anche al parto di Francesco, il suo secondogenito che oggi ha 8 mesi. Questa è la storia di Katia Contiguglia, 32enne romana, che al Corriere della Sera ha raccontato dei suoi problemi di salute, ad oggi ancora senza spiegazione, e di come la nascita di questo secondo figlio le abbia “ridato il futuro”.

Per la donna, già mamma di Erika, 2 anni e mezzo, i problemi sono iniziati il 31 marzo del 2018: “Mi sono svegliata la mattina e ho sentito subito che qualcosa non andava. Eravamo in vacanza a Napoli a casa dei miei suoceri. Sono svenuta. Fabio era vicino a me. Mi ha salvata mia suocera che aveva seguito proprio la settimana prima un corso di primo soccorso e aveva imparato le manovre della rianimazione manuale”.

Gli arresti cardiaci si susseguono per 6 giorni, è un continuo uscire e rientrare nella vita, il coma incombe e non la molla per 8 giorni, i cardiologi di Napoli non riescono a darsi una spiegazione”, scrive il Corriere. Poi la decisione di trasferirla a Milano dove viene operata: ablazione del cuore e impianto di un defibrillatore permanente. Lei si riprende ma la diagnosi resta incerta: fibrillazione ventricolare idiopatica.

“Ho il ricordo dei risvegli in ospedale, dei medici che parlavano e io che non sapevo dove fossi. Una sensazione orribile. Nei primi mesi avevo paura del mio cuore matto. Mi aveva tradita già 50 volte e avrebbe potuto riprovarci. Quando sono rimasta incinta credevo che non sarei riuscita a sostenere la gravidanza. E fino in ultimo in sala parto ero spaventata che sforzandomi non avrei retto“. Ma il 27 dicembre del 2019 Francesco è nato con un parto naturale e lei ha sentito che il suo cuore ora è più forte di tutto.

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