Si pensava fosse scappato in Repubblica Dominicana o in Portogallo, invece Juan Carlos, l’82enne ex re di Spagna, è fuggito ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti. Lo afferma il sito del giornale conservatore spagnolo Abc, contraddicendo le precedenti informazioni sulla fuga del reale accusato di corruzione, che nel 2014 aveva abdicato in favore del figlio, Filippo VI di Spagna.
La Casa Reale non ha voluto confermare dove si trovi Juan Carlos, ma secondo l’Abc l’ex regnante ha lasciato la Spagna da Vigo, in Galizia, su un jet privato, accompagnato da quattro guardie del corpo e da un collaboratore, e ora la sua dimora è l’Emirates Palace Hotel. Alloggia in una suite presidenziale, scrive Abc, e dall’arrivo non è mai uscito a causa delle alte temperature che sinora hanno toccato i 40 gradi. La moglie Sofia, invece, che non è coinvolta in nessun modo nelle indagini, è rimasta a Madrid, continuando a svolgere alcune attività legate alla casa reale e il suo lavoro nella fondazione benefica. Il legale di Juan Carlos ha assicurato che, nonostante la partenza, il suo cliente resta a disposizione della Procura.
Ad annunciare la fuga di Juan Carlos dal palazzo della Zarzuela, residenza reale a Madrid, era stato il figlio Felipe VI, attuale regnante: il padre in una lettera spiegava che la decisione era stata presa per la “ripercussione pubblica che alcuni eventi passati nella mia vita privata stanno generando”. La vicenda era iniziata con le indagini dei pubblici ministeri svizzeri e spagnoli su presunti fondi della casa reale nei paradisi fiscali. Nell’estate del 2018 la polizia svizzera aveva iniziato a indagare sul gestore di fondi Arturo Fasana. Grazie ad alcune intercettazioni alla sua amante, Corinna Zu Sayn-Wittgenstein, protagonista della cronaca rosa iberica, gli investigatori avevano scoperto che il marito avrebbe ricevuto dal sovrano per un contratto di 6,7 miliardi di euro per la costruzione di un treno ad alta velocità tra La Mecca e Medina verso un consorzio di compagnie spagnole. Dalle registrazioni, quindi, sono emerse anche due fondazioni con conti in Svizzera riconducibili alla famiglia reale spagnola, e denaro approdato per vie traverse alle Bahamas, con sospetti di riciclaggio.
Lo scandalo in Spagna era stato tale da convincere il figlio Felipe a rinunciare all’eredità del padre e a ogni centesimo proveniente da quei conti. Inoltre, aveva anche cercato di togliere l’assegno di quasi 200mila euro all’anno finanziato da fondi pubblici per la “pensione” del padre, cercando in tutti i modi di prendere le distanze, quantomeno pubblicamente, con una figura sempre più scomoda per la monarchia.