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Usa, il virologo Fauci costretto a viaggiare con la scorta: “Minacce di morte a me e alla mia famiglia”

Il virologo membro della task force della Casa Bianca contro il coronavirus paga la sua posizione prudente sulle riaperture: la pandemia ha tirato fuori "il meglio e il peggio delle persone e ricevere minacce di morte per me e la mia famiglia e molestie alle mie figlie mi ha portato al punto in cui devo avere agenti per la sicurezza"

Costretto a viaggiare con la scorta a causa del suo impegno nella lotta al coronavirus negli Stati Uniti. Il virologo in chief, Anthony Fauci, membro della task force della Casa Bianca sul Covid, è stato costretto ad assumere delle guardie del corpo per proteggere se stesso e la propria famiglia dopo aver ricevuto diverse minacce di morte per il suo lavoro svolto nel contrasto alla pandemia.

Fauci, che più volte si è scontrato attraverso dichiarazioni pubbliche con il presidente americano, Donald Trump, si è da subito schierato dalla parte di chi chiedeva maggior prudenza nell’affrontare la pandemia, di chi auspicava un lockdown più rigido, prendendo ad esempio quello italiano, e si è opposto alle riaperture a tappeto sostenute invece dal tycoon. Una posizione, la sua, che gli è costata però le antipatie di chi si dice contrario alle restrizioni e chiede un rapido ritorno alla normalità, nonostante la curva dei contagi nel Paese non accenni a scendere.

La pandemia ha tirato fuori “il meglio e il peggio delle persone e ricevere minacce di morte per me e la mia famiglia e molestie alle mie figlie mi ha portato al punto in cui devo avere agenti per la sicurezza – ha spiegato il virologo – Quando ricevi minacce di morte che richiedono di avere sempre protezione, quando iniziano a disturbare i tuoi figli al telefono e al lavoro e a interferire con la loro vita, questo mi fa arrabbiare“.